Categorie: roma

fino al 10.III.2005 | Jonathan Monk | Roma, The British School

di - 23 Febbraio 2005

Il deserto, immagine arida e luminosa, è la faglia, o il foglio bianco su cui Jonathan Monk torna a cercare Alighiero Boetti. Tabula rasa, cielo infinito dove forse come polvere si aggira un fantasma. Nel libro fondamentale di Anne Marie Sauzeau -autrice appunto di Alighiero e Boetti. Shaman / Showman– si racconta come Boetti avesse comandato di disperdere le sue ceneri in Afghanistan, sulle acque dei laghi di Bandi A Mir. La storia è arcinota, nel maggio del 1971, l’artista incallito viaggiatore scopre il paese asiatico, se ne innamora, ne fa il centro di una vita seconda e il luogo magico che crea le sue opere. Le ricamatrici afghane, con la loro mitologica e rituale pazienza, rendono per sempre umane le proposizioni logiche dell’arte allora in voga. La poesia degli arazzi recapitati a Roma dalle terre lontane è la stessa di Alternando da uno cento, l’intrusione di un tempo infinito e variabile nel programma esatto del suo svolgersi (icona-mandala replicabile ancora e ancora, fino alla morte del progettista). In quei luoghi Boetti torna per lunghe settimane almeno due volte l’anno, apre a Kabul un albergo, in cui pare abbiano soggiornato Philip Dick e innumerevoli fumatori d’oppio. Lì è folgorato dall’idea che ogni uomo si specchi in una copia frontale che non necessariamente lo rappresenta: camminando all’indietro, senza volgere le spalle agli enormi Buddha di Bamyan, precipita in una casa da the, e sulle pareti del povero edificio scopre miseri ritagli di riviste.
Oggi i colossi non ci sono più, noi sappiamo cosa li ha distrutti, ma Jonathan Monk ne fa discretamente il centro di un’ambigua istantanea, terribilmente malinconica. I Buddha sono diventati un’impronta, il corto circuito tra quel paesaggio immoto e l’eterno ritorno dell’immaginazione post-moderna: qualcuno ha disintegrato per noi l’ultima evidenza di un passaggio intermedio tra un livello ctonio e la ramificazione di ipotesi e storie.
One Hotle, Kabul, 1971
In mostra sono esposte trentadue fotografie di piccolo formato e due film di tre minuti in 16 mm che Monk ha commissionato a un operatore afgano (Mustafa Sahizbada), e due stampe originali dell’One Hotel, l’albergo aperto a Kabul da “Alì Ghiero”. Le fotografie narrano insieme il viaggio in macchina verso i laghi in cui Boetti avrebbe voluto essere sepolto e la realtà/natura/attualità di una civiltà antichissima sgretolata dalla guerra. I film, proiettati su sbilenchi schermi di legno, restituiscono l’immagine speranzosa e ironica di una superficie che riflette uno spazio e un tempo orfani (tomba?) dell’artista (i laghi e le montagne che infine non hanno accolto i resti di Boetti). Monk è il sesto artista inglese invitato ad esporre nell’ambito del progetto Viva Roma! del Contemporary Arts Programme di The British School; ha creato un piccolo percorso toccante per un senso d’attesa e di effimera poesia.

francesca zanza
mostra visitata il 15 febbraio 2005


Jonathan Monk. Untitled and unfinished (Afghanistan)
a cura di Cristiana Perrella
fino al 10 marzo 2005, The British School at Rome, via Gramsci 61 (Valle Giulia), tel. 06/32649381.
orari d’ingresso: dal lunedì al sabato 16-19.30
Catalogo con testi di Cristiana Perrella, Luca Cerizza e Matteo Boetti € 7


[exibart]


Articoli recenti

  • Arte contemporanea

Due artiste per raccontare le tensioni del potere: il Padiglione Germania alla Biennale Arte 2026

Henrike Naumann e Sung Tieu rappresenteranno la Germania alla Biennale d'Arte di Venezia del 2026: il Padiglione tedesco esplorerà le…

30 Maggio 2025 18:10
  • Arte contemporanea

Il Premio Matteo Olivero porta le martellate di Marcello Maloberti a Saluzzo

Gli spazi dell’ex Tribunale di Saluzzo accolgono due nuove opere permanenti di Marcello Maloberti, vincitore della 47ma edizione del Premio…

30 Maggio 2025 16:16
  • Mostre

Il MAXXI celebra i 15 anni e diventa Monumento Nazionale: arte, architettura e visioni per il futuro

Il museo celebra con un importante riconoscimento l'iconica struttura di Zaha Hadid e rinnova la sua missione inaugurando cinque mostre…

30 Maggio 2025 14:57
  • Beni culturali

Itinerari di primavera: dieci giardini storici da scoprire in tutta Italia

Un itinerario botanico che attraversa l’Italia dal Nord al Sud, con dieci luoghi che uniscono natura e cultura. Non solo…

30 Maggio 2025 14:00
  • Mercato

Gli oggetti quotidiani e i cimeli privati di David Lynch vanno all’asta

Un set di mazze da golf, chitarre e amplificatori, copioni originali e ovviamente una macchina per caffè espresso di alta…

30 Maggio 2025 12:59
  • Street Art

Banksy torna con un faro e un’ombra: cosa significa la nuova opera

Comparsa poche ore fa e ufficializzata dall’account Instagram ufficiale, l’ultima opera di Banksy rappresenta un faro dai toni malinconici e…

30 Maggio 2025 11:44