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21
marzo 2008
fino al 10.IV.2008 Paolo Picozza Roma, L’Attico
roma
Paesaggi in bianco e nero, ghiacci, nebbie, la natura stretta nella morsa del gelo. Sono le ultime opere realizzate su grandi tele da Paolo Picozza. Che con questa mostra abbandona il bitume, materia con cui ha lavorato per anni, per concentrarsi sulla pittura...
Ghiacci disciolti, banchi di nebbia sospesi, paesaggi invernali dagli orizzonti segnati da foreste o pareti scoscese: sono queste le immagini che evocano le opere di Paolo Picozza (Latina, 1970; vive a Roma) in mostra nella galleria di Fabio Sargentini. Il margine di interpretazione resta comunque ampio e il visitatore, davanti a questi acrilici di grande formato, ha bisogno di tempo per leggerli. L’impatto visivo è tale da provocare in ognuno sensazioni completamente diverse.
Le tele, realizzate in sei mesi, sono paesaggi in bianco e nero molto contrastati, duri, dove la natura è stretta nella morsa del gelo, dove non compare mai il sole. Ma la loro rappresentazione è talmente rarefatta che si può perdere il riferimento figurativo per approdare a una nuova pittura astratta: “Paesaggi epifanici, apparizioni di un altrove sospettato e subliminale”, scrive Achille Bonito Oliva. “Alcune serie di velature sembrano proteggere l’immagine e nasconderla a uno sguardo esplicito”.
![Paolo Picozza - Di lingue fredde e ghiacci neri - 2007 - smalto su tela - cm 200x340](../..https://www.exibart.com/foto/58098.jpg)
È un modo di dipingere fisico, gestuale quello di quest’artista che opera senza l’aiuto di assistenti, nonostante la grandezza delle tele, e che crea le proprie opere con ampie pennellate orizzontali che attraversano la tela e con altre verticali più contratte. Solo in un lavoro fra quelli esposti, che segna il passaggio a questi nuovi temi, compare ancora il bitume, materia generalmente usata nella pittura classica per la preparazione delle tele e che Picozza usa in modo del tutto personale: una sostanza primaria che ha caratterizzato per anni la sua attività e con la quale ha dato vita a volumi materici dal forte impatto visivo.
Picozza è un artista poliedrico. Come pittore ha tenuto la sua prima personale, Similpelle, nel 1994 alla galleria Ferro di Cavallo di Roma ; mostra che riscosse un tale successo da portarlo a Berlino dopo soli pochi mesi, dove spesso ha poi lavorato. Nel 1996 ha collaborato con i suoi disegni al film I colori del diavolo di Alain Jessua. Oltre a ciò, Picozza ha al suo attivo anche un’attività di illustratore e fumettista.
![Paolo Picozza - La foresta di ghiaccio - 2007 - smalto su tela - cm 200x336](https://www.exibart.com/foto/58099%281%29.jpg)
Sargentini ne ha seguito con interesse il lavoro, frequentando lo studio suo e di Giuseppe Capitano e Matteo Montani. Per cercare di creare a Roma un gruppo di artisti che possa raccogliere il testimone di quelli della scuola di San Lorenzo ormai assurta a fama internazionale: “L’idea”, spiega lo stesso Sargentini, “è quella di realizzare oggi delle mostre con artisti seriamente impegnati, che abbiano un approccio alla pittura vissuto in termini esistenziali e che siano dotati di notevole capacità tecnica e forza espressiva”. Restiamo in attesa degli sviluppi.
Le tele, realizzate in sei mesi, sono paesaggi in bianco e nero molto contrastati, duri, dove la natura è stretta nella morsa del gelo, dove non compare mai il sole. Ma la loro rappresentazione è talmente rarefatta che si può perdere il riferimento figurativo per approdare a una nuova pittura astratta: “Paesaggi epifanici, apparizioni di un altrove sospettato e subliminale”, scrive Achille Bonito Oliva. “Alcune serie di velature sembrano proteggere l’immagine e nasconderla a uno sguardo esplicito”.
![Paolo Picozza - Di lingue fredde e ghiacci neri - 2007 - smalto su tela - cm 200x340](../..https://www.exibart.com/foto/58098.jpg)
È un modo di dipingere fisico, gestuale quello di quest’artista che opera senza l’aiuto di assistenti, nonostante la grandezza delle tele, e che crea le proprie opere con ampie pennellate orizzontali che attraversano la tela e con altre verticali più contratte. Solo in un lavoro fra quelli esposti, che segna il passaggio a questi nuovi temi, compare ancora il bitume, materia generalmente usata nella pittura classica per la preparazione delle tele e che Picozza usa in modo del tutto personale: una sostanza primaria che ha caratterizzato per anni la sua attività e con la quale ha dato vita a volumi materici dal forte impatto visivo.
Picozza è un artista poliedrico. Come pittore ha tenuto la sua prima personale, Similpelle, nel 1994 alla galleria Ferro di Cavallo di Roma ; mostra che riscosse un tale successo da portarlo a Berlino dopo soli pochi mesi, dove spesso ha poi lavorato. Nel 1996 ha collaborato con i suoi disegni al film I colori del diavolo di Alain Jessua. Oltre a ciò, Picozza ha al suo attivo anche un’attività di illustratore e fumettista.
![Paolo Picozza - La foresta di ghiaccio - 2007 - smalto su tela - cm 200x336](https://www.exibart.com/foto/58099%281%29.jpg)
Sargentini ne ha seguito con interesse il lavoro, frequentando lo studio suo e di Giuseppe Capitano e Matteo Montani. Per cercare di creare a Roma un gruppo di artisti che possa raccogliere il testimone di quelli della scuola di San Lorenzo ormai assurta a fama internazionale: “L’idea”, spiega lo stesso Sargentini, “è quella di realizzare oggi delle mostre con artisti seriamente impegnati, che abbiano un approccio alla pittura vissuto in termini esistenziali e che siano dotati di notevole capacità tecnica e forza espressiva”. Restiamo in attesa degli sviluppi.
pierluigi sacconi
mostra visitata il 4 marzo 2008
dal 15 febbraio al 10 aprile 2008
Paolo Picozza
Associazione Culturale L’Attico – Fabio Sargentini
Via del Paradiso, 41 (zona Campo de’ Fiori) – 00186 Roma
Orario: da lunedì a sabato ore 17-20
Ingresso libero
Info: tel. +39 066869846; info@fabiosargentini.it; www.fabiosargentini.it
[exibart]
in effetti picozza necessaria per scalare montagne di Kiaccio