Sempre più frequentemente nell’ultimo periodo, il visitatore che si approccia ad uno spazio legato all’arte contemporanea non si troverà davanti una vetrina dedicata a un singolo artista, ma un luogo d’incontro fra due. Lo spunto al dialogo nasce – da parte del curatore o degli addetti ai lavori della galleria stessa – con l’intento di sviluppare un percorso che, a differenza di una collettiva fra più artisti, offra allo spettatore un confronto fra due modalità diverse di affrontare la pratica artistica. Il nuovo ciclo di mostre negli spazi di 1/9unosunove dal titolo c/o – an alternate correspondance nasce da questo presupposto, facendo anche un passo in più rispetto ad una dinamica di accostamento già sperimentata da altri: un artista della scuderia ne invita un altro, esterno alla galleria, a condividere un terreno comune. Primi protagonisti? Dan Shaw-Town e Josh Tonsfeldt, coetanei ed entrambi residenti a New York, chiamati a sperimentare le forme alternate e alternative di corrispondenza.
«Ho scelto di inserire all’interno del titolo la dicitura c/o, immaginando che un artista scrivesse all’altro, invitandolo ad essere suo ospite nella costruzione del lavoro», spiega la curatrice Marianne Derrien, già addetta alle mostre per l’Accademia di Francia – Villa Medici a Roma e attualmente coordinatrice del Point Perché, nuovo spazio del Palais de Tokyo a Parigi. «Siamo abituati a vedere questa sigla sulla buste affrancate che devono essere spedite e mi piaceva l’idea che tra i due artisti si sviluppasse una sorta di colloquio epistolare». La stessa corrispondenza alternata – anch’essa insita nel titolo – suggerisce l’idea non solo di un confronto nel quale si definiscano similitudini e diversità, ma anche di una sorta di coro a due voci, nel quale alternandosi i due artisti ribattono l’un l’altro metaforicamente parlando, completando il percorso della mostra.
Superata la fase dedicata ai grandi monocromi, Dan Shaw-Town porta avanti, sviluppandola, la propria ricerca sulla stratificazione informativa e materica mediante l’inserimento di pagine di giornali all’interno dei suoi lavori. La pittura e carta si alternano, profilandosi geometricamente nello spazio della tela. Altra novità per l’artista è la nuova dimensione scultorea di alcune delle sue opere: presentate per la prima volta a Roma le assi metalliche orizzontali – alcune delle quali aggettanti alle tele – si caratterizzano per la stessa presenza di quotidiani in filigrana.
Il lavoro di Josh Tonsfeldt si sviluppa a partire dall’incontro con lo spazio di 1/9unosunove, arrivando ad una serie di lavori site-specific pensati esclusivamente per la mostra. I suoi oggetti, che incorporano fotografie, gesso e stampe, somigliano ad enigmatici monoliti archeologici provenienti da un passato inarrivabile. Ispirato dal disegno geometrico delle mattonelle presenti sul pavimento, l’artista ripropone il motivo a scacchiera, che nelle sue opere torna a sottolineare la sua attenzione per i temi della traccia, del passaggio, del segno. «I due artisti, apparentemente molto lontani ma che in realtà rivelano diversi punti in comune», continua la curatrice.
Il progetto, che sarà interamente curato dalla Derrien e sarà costituito da quattro mostre, proseguirà fino al mese di marzo 2015 all’interno della galleria. I prossimi artisti coinvolti saranno Jamie Shovlin e Per Oskar Leu, ancora alla ricerca del proprio partner di progetto, con i quali condividere e confrontare le rispettive pratiche artistiche.
Alessandra Caldarelli
mostra visitata il 20 marzo 2014
Dal 20 marzo al 10 maggio 2014
c/o – an alternate correspondence
Josh Tonsfeldt, Dan Shaw-Town
1/9unosunove
Via degli Specchi, 20 – Roma
Orari: dal martedì al venerdì 11.00 – 19.00, sabato 15.00 – 19.00 (o su appuntamento)