Negli spazi della galleria Rosso20sette Arte Contemporanea, proprio vicino a quel centro romano che le ospita, trovano luogo le tante chiese di “Lo Re”, il nuovo progetto di Nicola Rotiroti a cura di Paolo Aita, che dopo sei anni torna ad esporre nella galleria cui è profondamente legato con una nuova serie di lavori. Le volte di San Francesco a Ripa, Santa Maria della Vittoria, Sant’Ignazio diventano protagoniste di quelle che sembrano fotografie, ripercorrendo le tracce di un percorso suggerito da Francesco Mandica, autore del programma radiofonico File urbani su RadioTre, nel quale si suggeriscono agli ascoltatori itinerari speciali e inusuali. Tra l’esaltazione del rosso e l’arancio alla serie in bianco e nero l’artista prende degli scorci maestosi e ricchi di particolari strappandoli dalla vista e restituendoli allungati, accorciati, ridotti in vertice, ripiegati su se stessi. È proprio la piega un carattere distintivo, proveniente dalla scultura classica, ad attirare Rotiroti e a fare da spunto per le sue creazioni: così la ripiegatura del panneggio si traduce in quella, galleggiante, degli stucchi che si mescolano moltiplicati, come le fotografie nel buio del laboratorio che nascono dall’acqua, che prima non esistevano e poi compaiono sulla carta, come dal nulla.
Immagini fluttuanti, profili disciolti fino a diventare liquidi, una realtà alterata che costruisce, ad ogni sguardo, immagini sempre nuove. L’occhio si perde in fondo ai soffitti delle chiese, fino a dimenticare l’indicazione generale dell’inizio: più ci si avvicina, più si perde il senso del tutto, lasciando alla mente il compito di perdersi tra luci e riflessi; più ci si allontana, più le volte riprendono forma, pur mantenendosi riflettenti e confuse come qualcosa di riflesso dentro una pozzanghera che è stata appena calpestata. Sono necessari vuoto e silenzio per godere della nuova serie di lavori dell’artista: come accade per i quadri impressionisti, è fondamentale poter gestire lo spazio in tutta la sua estensione, in modo da permettere all’occhio di abituarsi, allenarsi al nuovo modo di guardare.
Nei suoi nuovi lavori sopravvive ancora il Nicola di quelle figure subacquee, immerse nell’acqua e fisse sull’obiettivo ‘fotografico’ che le osserva, piuttosto che catturate da lontano mentre se ne stanno a galla. Quel che permane da quelle figure in piscina, intente a nuotare o fare giochi d’acqua, è quella sensazione diffusa di suono ovattato: così come quei volti appena immersi, le bolle d’ossigeno che si moltiplicano nell’acqua, le chiese di Roma sono catturate da quel silenzio coperto che precede il frastuono, quell’attimo in cui i contorni si disperdono per poi ritrovare definizione.
Tra realtà e finzione, in questo ingorgo visivo, l’occhio costruisce una nuova dimensione in cui si mischiano elementi riconducibili a qualcosa di realmente esistente con nuovi luoghi che esistono solo in un posto molto lontano dal quotidiano, che rimanda a ricordi che sono quelli dello spettatore ma soprattutto dell’artista, ricordi che riplasmano gli oggetti attraverso il filtro di un’emozione indescrivibile altrimenti.
Alessandra Caldarelli
mostra visitata il 6 maggio 2016
Dal 6 maggio al 10 giugno 2016
Nicola Rotiroti
Lo Re
Rosso20sette Arte Contemporanea
Via dell’Orso 27, Roma
Orari: martedì-sabato 11.00-19.30; domenica 11.00-14.00 (lunedì chiuso)
Info: info@rosso27.com, www.rosso27.com