La telecamera scorre lenta e costante su un binario orizzontale, riprendendo stanze vuote in infinita successione. L’oscurità degli ambienti è interrotta di tanto in tanto dai rettangoli luminosi di qualche porta lasciata aperta. Il video Untitled (Horizontal Sliding) (2000) è il pezzo di punta della mostra romana di Jonas Dahlberg (Boras, Svezia, 1970; vive a Stoccolma), alla prima personale italiana dopo la Biennale di Venezia (dove è presente nella mostra Ritardi e Rivoluzioni ).
Tutti i suoi video sono realizzati tramite la costruzione di modelli in scala, talvolta esposti insieme all’opera finale, all’interno dei quali vengono effettuate le riprese mediante microtelecamere. Freddi e ossessivi, catapultano lo spettatore in una paranoica visione in soggettiva
L’artista svedese, dopo gli iniziali studi in architettura, si forma all’Accademia di Belle Arti di Malmö, dove comincia la sua ricerca sulla percezione degli spazi e sulle implicazioni della videosorveglianza. E’ in quegli anni che nasce Safe zones no 1 (1995-2003), esposto in galleria tramite fotografie, un disegno e una parte testuale. In
articoli correlati
Dahlberg alla Biennale di Venezia 2003
Ctrl Space, mostra sulla sorveglianza allo ZKM di Karlsruhe
v.tanni@exibart.com
mostra vista il 28 giugno 2003
La capitale coreana si prepara alla quinta edizione della Seoul Biennale of Architecture and Urbanism. In che modo questa manifestazione…
Giulia Cavaliere ricostruisce la storia di Francesca Alinovi attraverso un breve viaggio che parte e finisce nella sua abitazione bolognese,…
Due "scugnizzi" si imbarcano per l'America per sfuggire alla povertà. La recensione del nuovo (e particolarmente riuscito) film di Salvatores,…
Il collezionista Francesco Galvagno ci racconta come nasce e si sviluppa una raccolta d’arte, a margine di un’ampia mostra di…
La Galleria Alberta Pane, 193 Gallery, Spazio Penini e Galleria 10 & zero uno sono quattro delle voci che animano…
Si intitola “Lee and LEE” e avrà luogo a gennaio in New Bond Street, negli spazi londinesi della casa d’aste.…