A dieci anni dalla scomparsa di Luigi Ghirri, la mostra romana espone parte del vastissimo archivio fotografico dell’artista emiliano, conservato presso la Fototeca della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia. Il percorso abbraccia, in un’approfondita scansione temporale, i due periodi fondamentali della sua produzione.
Inizialmente sono gli anni Settanta, con quella scelta cromatica che rispecchia un decennio, nei toni del rosso e del marrone, negli accostamenti improbabili delle forme.
Percorrendo il tracciato dell’esposizione, si scorge un salto temporale. Ecco gli anni Ottanta in cui Luigi Ghirri vi inoltra un recupero dell’attività immaginativa. Le mappe, le carte geografiche divengono concetto denso di richiami emozionali: tra il gioco infantile e l’adulto maturare di un’idea. Ghirri si sforza di seguire, attraverso la topografia, le tracce del peregrinare umano.
L’artista aspira ad una misurabilità dell’alienazione, della memoria del pensiero fantastico. Egli è attento alla
articoli correlati
Luigi Ghirri: un piede nell’eden
Luigi Ghirri – Antologica
laura messina
mostra vista il 30.IX.2002
Fino al 24 febbraio l’installazione site specific dell’artista marocchina Meriem Bennani dà forma a una misteriosa sinfonia attivata da molteplici…
Parigi continua a fare della cultura un tassello cruciale di sviluppo: l’offerta delle grandi mostre, visitabili tra la fine del…
Una rassegna di alcuni lotti significativi dell’anno che sta per finire, tra maestri del Novecento e artisti emergenti in giro…
Un ponte tra Italia e Stati Uniti: c'è tempo fino al 30 gennaio 2025 per partecipare alla nuova open call…
Ci lascia uno dei riferimenti dell’astrazione in Campania, con il suo minimalismo, rigorosamente geometrico, potentemente aggettante nella spazialità e nell’oggettualità.…
Una mostra interattiva per scoprire il proprio potenziale e il valore della condivisione: la Casa di The Human Safety Net…