05 novembre 2012

Fino al 10.XI.2012 David Maljkovic, A Long Day for the Form Roma, T293

 
La riflessione di Maljkovic lavora per mettere in luce precarietà e possibilità del mostrarsi artistico. Architettura, luci e media eterogenei dialogano per un’operazione concentrata sulla costruzione di senso nell’atto espositivo -

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Un lavoro concentrato interamente sulle modalità di esposizione e presentazione delle opere per l’inaugurazione della nuova sede della galleria T293. Questa la sfida che David Maljkovic (Rijeka, 1973, vive e lavora tra Zagabria e Berlino) intraprende nella mostra presentata nel rinnovato spazio romano, con un lavoro che, dal netto contrasto tra rimozione artistica e occupazione totale degli spazi, prova a rimettere in gioco alcune delle questioni fondamentali nel rapporto tra architettura, spazio e medium artistico. Rimozione e occupazione, si è detto: tre i lavori proposti, che attraverso una quasi totale smaterializzazione dell’opera concentrano l’attenzione sulle tracce residuali di operazioni artistiche solamente evocate, per una messa in discussione di spazio e tempo nel processo espositivo.

In apertura, la proiezione in 16mm su una parete di un’immagine assente, un fantasma visivo riportato alla minima fisicità da due puntine rosse sul muro: nell’epoca della sovraesposizione mediatica e comunicativa, il costante rumore del proiettore in funzione getta luce sulla pericolosa vacuità e al contempo sulle infinite possibilità testimoniali del mezzo artistico.

Nel mezzo del percorso espositivo, ecco invece stagliarsi, con un’imponenza fisica che fa da contraltare all’opera di sottrazione estrema degli altri due lavori, l’installazione che dà il titolo alla mostra, enorme struttura che dal soffitto invade lo spazio della galleria, portando con sé una costruzione geometrica di piccole dimensioni, illuminata e accompagnata da un frinire di grilli: un contrasto formale, tra supporto, opera e galleria, sottolineato dal ruolo determinante di luci e suoni.

Ed è ancora la luce, questa volta un neon intermittente, protagonista del terzo lavoro, che su una parete vede disposte le didascalie di opere, ovviamente non presenti, dell’architetto Richter: ancora una volta, un’assenza che oscilla tra il potenziale oblio e l’apertura di senso dell’operazione espositiva.

Andrea D’Ammando

mostra visitata il 26 ottobre 2012

dal 18 settembre al 10 novembre 2012

David Maljkovic, A Long Day for the Form

T293, Via G. M. Crescimbeni, 11 – (00184) Roma

Orari: Martedì-Sabato 12-19

T +39 081 295882  F +39 081 2142210, www.t293.it, info@t293.it

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