L’artista, presente a Roma con More
or the same, la sua
prima personale italiana allestita presso The Gallery Apart, propone tre
sculture che colpiscono per la loro inafferrabile originalità. Neufeldt procede
nella ricerca espressiva utilizzando semplici materiali, come il legno, il
ferro, i cavi metallici, la luce al neon, con l’obiettivo di evidenziare la
condizione dell’uomo contemporaneo, il suo essere indifeso, perennemente in
bilico, sia dal punto di vista emotivo che esistenziale.
Per farlo, l’artista tedesco prende
suppellettili, mobili e sedie e li “smonta”, li seziona quasi, frammentandoli e
“denudandoli”; poi li ricompone in nuove forme, le cui parti vengono tenute
insieme da fasci di luci al neon o pezzi di guard rail. In questo modo, ogni
significato legato all’utilizzo quotidiano degli oggetti viene eliminato per
suggerirne altri, più enigmatici.
Sebbene apparentemente la
sensazione sia quella del non-sense, la mano dell’artista, pur stravolgendo la
logica di ogni oggetto, al contempo ne recupera, evidenziandola, la funzione:
ciò che il fruitore vede, nonostante la deformazione artistica, è sempre un
oggetto riconoscibile. La sedia è la sedia, la scala è la scala, e così via.
Come accade nella sala principale della galleria, in cui l’opera A shot in
the dark mostra una scala tagliata a metà, appesa orizzontalmente al
soffitto. Le due metà della scala vengono ricomposte a formare una struttura
che va a interagire con un elemento circolare, un passamano simile a una sorta
di “buco nero” che attira tutto a sé, senza però condurre da nessuna parte.
Per comprendere meglio il
percorso artistico di Neufeldt merita di essere visitata anche quella che si
potrebbe considerare la “seconda parte” della sua mostra, allestita negli spazi
dell’associazione 26cc: qui si sviluppa il progetto Nothing succeeds like
success, and nothing survives like survival, un’installazione visivo/sonora
che in un certo senso completa e arricchisce di significato le sculture.
Scheletri di sedie da ufficio,
ancora una volta “scomposti”, danno vita a una leggera architettura sospesa, da
cui emerge il suono ossessivo e nitido, diffuso da alcuni altoparlanti: una
voce maschile recita in inglese – utilizzando un solo respiro – le parole
“forza”, “resistenza”, “potere”, ripetendole fino a non poterne più, fino a
quando cioè finisce l’aria nei polmoni.
Continua dunque anche
nell’installazione l’ambiguità delle sculture dell’artista: queste parole, pur
mantenendo il loro significato, ne acquistano altri, in base al contesto in cui
sono utilizzate. Una metafora, questa, delle varie strategie che il potere può
adottare, a partire proprio dal linguaggio quotidiano.
articoli correlati
Neufeldt
in fiera a Roma
La
videorecensione della mostra
mostra
visitata il 14 gennaio 2011
dal 13 dicembre 2010 al 12
febbraio 2011
Florian Neufeldt – More or the
same
The Gallery Apart
Via di Monserrato, 40 (zona campo de’ Fiori) – 00186 Roma
Orario: da martedì a sabato ore 16-20 o su appuntamento
Ingresso libero
Info: tel./fax +39 0668809863; info@thegalleryapart.it; www.thegalleryapart.it
dal 15 dicembre 2010 al 31 gennaio 2011
Florian Neufeldt
26cc
Via
Castruccio Castracane, 26 (zona Pigneto) – 00176 Roma
Orario:
da martedì a sabato ore 16-19.30
Ingresso
libero
Info:
tel. +39 0698182991; info@26cc.org; www.26cc.org
[exibart]
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