“A lu tiempo de…” la malora, prosegue così la prima strofa della ballata ” ’O Cunto ‘e Masaniello” pubblicata dalla Compagnia di Canto Popolare nel 1974 per celebrare le eroiche gesta dello Scugnizzo partenopeo durante il grave periodo di guerra e di fame vissuto a Napoli nella metà del ‘600.
“A lu tiempo de…” è anche il titolo/dedica che Pedraig Timoney sceglie per la sua mostra al museo Madre, dove il tributo alla città si apre con la riproposizione della sala che l’artista irlandese realizzò nel ‘94 nella personale alla galleria Raucci/Santamaria. Una sala color argento per raccontare, come vent’anni fa, la potenza energetica del Vesuvio, una forza che diviene per Timoney quasi paterna, e che tende a custodire e a preservare ciò che sussiste al suo interno. Come fosse una Pompei contemporanea, Pedraig Timoney utilizza la sua lava argentata per conservare e immagazzinare le immagini, le forme e quindi le reminiscenze di una storia dell’arte che, nel resto della mostra, si sviluppano per antinomie, contraddizioni e ironie.
La mostra è una rassegna completa dell’artista, dove l’eclettismo stilistico oltrepassa di gran lunga le contraddizioni possibili di una esposizione collettiva. Fotografia e pittura iperrealista, pointillisme, dada, pop, attraversano, mescolandosi, lo stile composito di Timoney; si tratta di uno “stile/no stile” che, di contro, diviene esso stesso cifra artistica, capace di restituire un’interessante indagine sul concetto di immagine mentale, quella cioè dettata all’intelletto dal ricordo, questo spesso fuori fuoco, confuso, fallace.
Un supporto tecnico alla pittura, come la colla di coniglio, diventa base concettuale di una tela monocroma, in cui linguaggio e media si confondono; funghi champignon al posto di parabole esprimono la plausibile decadenza di periferie mediorientali, nordafricane o anche napoletane; un ritratto di Gheddafi, interpretato in perfetto stile calligrafico arabo, si confronta in mostra con un dipinto che narra l’interno di una tradizionale pizzeria napoletana, un momento tutto locale ma altrettanto universale negli intenti riprodotti.
“A lu tiempo de…” è una mostra carica, enfatizzata da una scelta allestitiva piena, che lascia poco spazio al respiro fra le opere e al respiro stesso dello spettatore, che viene condotto all’interno di un percorso per immagini memoriali, attraverso un sorta di ripasso straniante della storia dell’arte più dissimile.
Chiara Pirozzi
mostra visitata il 7 Febbraio
Dal 7 Febbraio al 12 Maggio 2014
Pádraig Timoney
A lu tiempo de…
Museo Madre – Napoli
Via Settembrini 79
80139 Napoli
Orari: dal Lunedì al Sabato 10.00 – 19.30
Domenica 10.00 – 20.00
Info: www.madrenapoli.it