C’è chi l’ha data per finita, morta, spacciata ma la pittura può ancora dire qualcosa di nuovo, con Sean Crossley e il suo “figurativismo astratto”.
L’artista australiano di stanza a Bruxelles, da Anna Marra Contemporanea dove solitamente istallazioni, oli, piante, oggetti invadono lo spazio trasformandolo e rigenerandolo, ribalta la modalità consueta e rispetta l’essenza minimal della galleria, portando su parete 8 opere, disposte casualmente, anzi volutamente senza precisione e senza seguire le buone regole di un canonico allestimento. Fuori dalle diagonali, dall’impaginazione geometrica dello spazio, è la rivoluzione del colore, dentro il bianco e nero della galleria.
Sotto le poche e fluide campiture, scontornato come è questo gesto pittorico schizzato e nervoso, restano tracce di figure umane, animali, piante.
A volte per scelta emergono dal fondo, altre volte invece vengono completamente sommerse dalle colate di colore. Nascoste o più evidenti, soprattutto le linee della figura umana sono segni precisi e definiti e in questo traspare lo studio meticoloso di Sean del corpo umano dai manuali di anatomia. Tra regole e deroghe la modalità bipolare di questa giovane pittura (Crossley è nato nel 1987) coniuga istinto e consapevolezza del segno, di tempo di realizzazione da era digitale (ha impiegato solo due mesi) e riflessione ponderata delle cose umane.
Portato in Italia per la prima volta grazie al curatore Raffaele Gavarro che in questa occasione fa da talent scout, Sean Crossley nell’incalzare dell’età tecnologica sostiene una poetica artistica che fallisce il suo intento primigenio di rappresentazione per lasciare emergere ancora una volta, non la sua volontà di affermazione autoriale ma piuttosto la traccia fluida della tavolozza cromatica, restituendo così alla pittura il tratto più antico e posato anche in tempi come questi da trionfo dell’effimero. E dell’ossessione da pixel.
Anna de Fazio Siciliano
mostra visitata il 10 maggio
Dal 16 marzo al 12 maggio 2016
Sean Crossley The history of beach
Anna Marra Contemporanea
Via sant’angelo in pescheria 32, Roma
Orari: da martedì a sabato, 15.30 – 19.30
Critica, storica dell’arte e redattrice per prestigiose riviste di settore (Exibart,Art e Dossier, Finestre sull’arte) ha all’attivo numerosi articoli e interviste a galleristi (Fabio Sargentini), direttori di Musei (Anna Coliva) curatori (Alberto Fiz), vertici di società di mostre (Iole Siena, Arthemisia Group e Renato Saporito, Cose Belle d’Italia). Da tempo collabora con la Direzione della Galleria Borghese con la quale dopo aver prodotto una ricerca inedita sul gusto egizio ha svolto un lungo periodo di formazione. Nel 2015 fonda Artpressagency la sua agenzia di ufficio stampa, comunicazione, critica d’arte e di editing che sta espandendo e che ha visto collaborazioni notevoli con colleghi e musei, istituzioni su tutto il territorio nazionale (MaXXi di Roma, Biennale di Venezia, Zanfini Press, Rivista Segno, ecc.). Lavora come editor per Paola Valori e in qualità di addetta stampa scrive per le mostre di Studio Esseci, Arthemisia, Zetema, Mondomostre, ecc. Tra le pubblicazioni più importanti: “Margini di un altrove”, catalogo della mostra svoltasi nel 2016 a Siracusa in occasione delle rappresentazioni classiche, “History is mine _ Breve resoconto femminile ”: unico capitolo dedicato al genere femminile pubblicato nel libro “Rome. Nome plurale di città” di Fabio Benincasa e Giorgio de Finis, “La verità, vi prego, sulle donne romane”, indagine archeologica e figurativa sull’assenza nei luoghi delle donne nella Roma antica, per FEMM(E)-MAAM ARTISTE. Al momento, oltre all’aggiornamento di Report Kalabria, indagine sulle contaminazioni artistiche contemporanee nei luoghi archeologici in Calabria, si sta occupando di promuovere un progetto originale degli artisti Francesco Bartoli e Massimiliano Moro, anche dei linguaggi multimediali applicati a eventi espositivi. Gli articoli di Anna su Exibart.com