Fotografa americana tra le più note e sensibili del Novecento, Diane Arbus ha saputo, come pochi altri, raccontare con ironia e raffinatezza il suo tempo, cogliendone peculiarità e contraddizioni. Al tempo stesso autrice e testimone di una tragicommedia in bianco-nero, l’artista ha effigiato personaggi emblematici, audaci, a tratti bizzarri, restituendoceli in ritratti complessi e sempre emozionanti. Effigiati sempre in presa diretta, il più delle volte senza messa in posa, i protagonisti delle sue foto sono i testimoni di un’epoca ma anche di un mondo interiore fortemente connotato, che sempre traspare dal volto, mediante sguardi profondi, movenze caratterizzanti e sorrisi coinvolgenti.
A questo stratificato repertorio esistenziale attinge oggi Angelo Titonel (Cornuda, 1938) in occasione della sua nuova personale da Maja Arte Contemporanea, in via di Monserrato, a pochi passi da Palazzo Farnese. L’odierno Omaggio a Diane Arbus è il risultato di una lunga ricerca iniziata nel 2011, anno in cui l’artista inizia a sperimentare la ricerca del negativo, producendo ritratti di personaggi illustri, da Obama a Putin, da Albert Einstein a Marilyn Monroe. Teso alla ricerca di una nuova anima della pittura, capace di andare oltre la semplice ritrattistica (da lui ampiamente praticata in tutti i suoi risvolti tecnici e fisiognomici, di riproduzione e replicabilità), Titonel é ora approdato ad una nuova figurazione, volta a negare se stessa, oramai distante dal modello, privata com’è di quella caratterizzazione facciale che sempre connota gli scatti della Arbus.
Titonel, Uomo con bigodini
Attraverso la simulazione del negativo fotografico, l’artista, trevigiano di nascita ma romano d’adozione, si discosta dalla pittura tradizionalmente intesa, restandovi però dentro, mediante l’utilizzo dei mezzi tradizionali: tela e pennelli. Agisce dall’interno, attuando un rinnovamento endogeno, in cui fotografia e pittura si contaminano a vicenda in un’espressione nuova dai contorni sfumati. Allo stesso modo Titonel raggira la figurazione, partendo da un pretesto eccellente e giungendo a figure spettrali, tutt’altra cosa rispetto agli originali, afferenti ad una sfera esistenziale differente, se non opposta. Si colloca sul liminale tra “visibile e invisibile” (questo, non a caso, è l’efficace titolo scelto da Claudio Strinati per il suo testo critico in catalogo), scarnificando i seriosi e a tratti gaudenti personaggi della Arbus, il cui recupero é iniziato nel 2012 su piccoli formati ed è proseguito negli anni successivi e, a partire dal 2015, anche su grandi formati.
Titonel nel suo quotidiano operare compie un capovolgimento percettivo rintracciando la bellezza dell’intangibile, ben oltre il fenomenico. Dei soggetti prescelti rende l’idea più che la forma, evidenziandone la struttura e i contorni, fino a stilizzarli in immagini al negativo. Agendo senza servilismo e al netto di ogni sottomissione speculativa, attinge alle immagini della fotografa americana non solo invertendone la percezione ma anche combinandole liberamente, a suo piacimento, come nell’opera Adamo-Eva in cui le due figure sono tratte da foto differenti ottenendo non solo una nuova immagine, ma anche un’inedita interpretazione iconografica. Ritratti totalmente decontestualizzati quelli di Titonel, senza sfondo, che generano una presa di distanza dalla società americana fino a creare immagini estranianti, perturbanti, profondamente europee.
Carmelo Cipriani
mostra visitata l’8 aprile
Dal 16 marzo al 12 maggio 2018
Angelo Titonel. Omaggio a Diane Arbus
Galleria Maja Arte Contemporanea
via di Monserrato 30, 00186 Roma
Orari: martedì – venerdì dalle 15.00 alle 20.00; il sabato dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.30
Info: +39 06 68804621; info@majartecontemporanea.com; www.majartecontemporanea.com