Due sculture e numerose fotografie in bianco e nero e a colori sono i lavori presentati da Maik e Dirk Löbbert (rispettivamente Gelsenkirchen, 1958 e Watenscheid, 1960), alla prima personale in Italia.
Nati artisticamente come scultori e poi appassionatisi anche alla fotografia, i due fratelli tedeschi hanno fatto della progettualità il tema centrale del loro percorso creativo. E’ lo spazio ad interessarli e quello urbano in particolare, come strade, facciate e interni di edifici. Soggetti su cui i due intervengono apportando cambiamenti che a volte sono molto evidenti e a volte talmente sottili da costringere chi guarda a una lettura attenta dell’opera per scoprirli.
Alla base del loro lavoro c’è sempre dell’ironia, il gusto del gioco, che li rende unici e convincenti. Sdrammatizzare la realtà apparente, disorientare la spettatore è anche il modo di provocare in lui nuovi stimoli ed aprirgli imprevisti orizzonti di esperienza.
Nella galleria Sogospatty (che prende il nome da un villaggio indiano fondato da un arbitro-dentista per aiutare i giovani attraverso lavori creativi) i Löbbert hanno appositamente realizzato due interventi: una finta trave dipinta in nero che sovrasta la porta che unisce due sale della galleria e un tappeto rosso che a seconda da dove lo si guarda nasconde o mostra il dislivello dell’ingresso. Numerose le foto esposte -meno recente la serie in bianco e nero- realizzate con un procedura simile al collages: i due artisti intervengono infatti sulle immagini con pellicole colorate creando segni e forme geometriche. Nelle stampe a colori invece gli inserimenti sono realizzati con ritocchi digitali.
I Löbbert insegnano dal 1993 all’Accademia di Belle Arti di Munster dove per la prima volta una cattedra, solitamente assegnata ad personam, è stata conferita ad una coppia di artisti. Il loro impegno accademico è noto e numerosi loro allievi benché giovanissimi si sono già affermati con lavori degni di nota a livello internazionale. ” È anche grazie ai Löbbert” racconta ad Exibart il direttore della galleria Tullio Ponziani ” se l’Accademia di Munster è oggi la più quotata in Germania e ha superato quella generalmente più nota di Düsseldorf”.
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