Senso di precarietà e disordine perturbante sono gli elementi che emergono dalla superficie bidimensionale, mai piatta, usata da Anna Caruso. Modi di esprimere e sentire artistici questi, piuttosto originali per un’artista che si avvale ancora di un medium tanto antico quanto irrinunciabile come la pittura. Un mezzo quasi del tutto assente alla Quadriennale (perché considerata sorpassata?) che è invece ancora capace di esprimere molto, forse in modo più completo, come in questo lavoro di 14 tele esposto da Anna Marra. Volti amici e persone ignote, prese da vecchie fotografie, si affastellano come ricordi, un’immagine dopo, sopra, dentro l’altra vengono s/composte in assemblage pittorici che a volte sembrano restare al livello di rendering, come se fossero in continuo divenire, fili d’erba e fusti d’albero, foglie sparse è una natura testarda che si incolla alla composizione attraverso spigoli e forme geometriche, con toni morbidi che ingannano e nello stesso tempo accolgono per una visione calda ma inquietante. Quasi cubista nella frammentarietà delle forme, surrealista come i primi Cézanne perché si appropria dell’uso del bianco come colore che sfrangia la certezza della tela, la mostra di Anna Caruso “Sei se ricordi” mette in campo una pittura e una realtà arbitraria. Si entra in una dimensione surreale, in cui è il potere della memoria a cercare unitarietà ad una visione che non ha più né tempo né luogo di esistere.
Anna de Fazio Siciliano
mostra visitata il 7 ottobre
Dal 6 ottobre al 12 novembre
Anna Caruso, Sei se ricordi
Anna Marra Contemporanea
Via sant’angelo in pescheria, 32, Roma
Orari: martedì – sabato, 15.30 – 19.30
Info: 06 97612389, info@annamarracontemporanea.it
Critica, storica dell’arte e redattrice per prestigiose riviste di settore (Exibart,Art e Dossier, Finestre sull’arte) ha all’attivo numerosi articoli e interviste a galleristi (Fabio Sargentini), direttori di Musei (Anna Coliva) curatori (Alberto Fiz), vertici di società di mostre (Iole Siena, Arthemisia Group e Renato Saporito, Cose Belle d’Italia). Da tempo collabora con la Direzione della Galleria Borghese con la quale dopo aver prodotto una ricerca inedita sul gusto egizio ha svolto un lungo periodo di formazione. Nel 2015 fonda Artpressagency la sua agenzia di ufficio stampa, comunicazione, critica d’arte e di editing che sta espandendo e che ha visto collaborazioni notevoli con colleghi e musei, istituzioni su tutto il territorio nazionale (MaXXi di Roma, Biennale di Venezia, Zanfini Press, Rivista Segno, ecc.). Lavora come editor per Paola Valori e in qualità di addetta stampa scrive per le mostre di Studio Esseci, Arthemisia, Zetema, Mondomostre, ecc. Tra le pubblicazioni più importanti: “Margini di un altrove”, catalogo della mostra svoltasi nel 2016 a Siracusa in occasione delle rappresentazioni classiche, “History is mine _ Breve resoconto femminile ”: unico capitolo dedicato al genere femminile pubblicato nel libro “Rome. Nome plurale di città” di Fabio Benincasa e Giorgio de Finis, “La verità, vi prego, sulle donne romane”, indagine archeologica e figurativa sull’assenza nei luoghi delle donne nella Roma antica, per FEMM(E)-MAAM ARTISTE. Al momento, oltre all’aggiornamento di Report Kalabria, indagine sulle contaminazioni artistiche contemporanee nei luoghi archeologici in Calabria, si sta occupando di promuovere un progetto originale degli artisti Francesco Bartoli e Massimiliano Moro, anche dei linguaggi multimediali applicati a eventi espositivi. Gli articoli di Anna su Exibart.com