Due giovani ragazzi invitano i passanti ad entrare in una porta. Annunciano che ci sono ancora pochi posti ‘in carrozza’ prima che il viaggio parta. I visitatori salgono, un po’ indecisi, un po’ perplessi. Le luci si spengono, coperte da qualche panno scuro e quello che si scopre essere un montacarichi si svela romanticamente come uno spazio buio nel quale compaiono delle piccole luci, come lucciole nell’oscurità della notte. Unna ragazza sfida il pubblico al gioco delle tre palline; all’interno di una sala ci si può sedere e imitare i gesti di una giovane dai tratti orientali, come fosse un mimo allo specchio; quello che sembrerebbe un operaio pronto a scendere in miniera, armato di elmetto e torcia, continua a cercare pietre e materiali di scarto nelle stradine adiacenti a Via degli Ausoni per portarle poi all’interno a farne una barriera; un’installazione invita a riflettere sul gesto del lavaggio delle mani con l’acqua.
Per il terzo e ultimo appuntamento del ciclo In Polonia, cioè dove? a cura di Ania Jagiello (responsabile del programma d’arte contemporanea presso l’Istituto Polacco) e di Marcello Smarrelli (direttore della Fondazione Pastificio Cerere), la curatrice Maria Rosa Sossai presenta la mostra “Μύθοι. Myths. Students/Artists/Teachers. A process of Exchange”, presso gli spazi della Fondazione Cerere, a partire dal dialogo aperto con l’artista polacco Miroslaw Balka.
La mostra è il risultato di una duplice esperienza di residenza artistica: un primo periodo, dal 22 al 26 ottobre gli studenti di Balka hanno interagito con un gruppo di studenti di Donatella Landi del corso di Videoinstallazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma nella città di Varsavia; un secondo momento, dal 30 novembre al 5 dicembre ha visto coinvolti gli stessi studenti, stavolta a Roma nella sede della mostra, per aprire una tavola rotonda di incontro, confronto e discussione sui temi da affrontare e le opere da presentare per il progetto.
Perché il mito? Quale il suo legame con un contesto come quello dell’Istituto Polacco e quindi, in senso più ampio, delle accademie straniere presenti a Roma? Nel processo di scambio fra insegnante e studente, che si può far risalire alle tematiche stesse del mito classico, nel dialogo e confronto tra passato, presente e futuro risiede la forza delle accademie stesse – che dovrebbero diventare sempre di più dei centri di nuove forme di insegnamento propulsivo – così come la forza della stessa produzione artistica. Se per Miroslaw Balka il rapporto tra docente e discente è il fulcro nodale, Maria Rosa Sossai focalizza l’attenzione proprio sugli studenti stessi che diventano protagonisti della mostra.
L’esperienza di “Μύθοι. Myths. Students/Artists/Teachers. A process of Exchange” è una continua sperimentazione dello spazio, interpretato in chiave performativa.
Alessandra Caldarelli
mostra visitata il 5 dicembre 2014
Dal 5 dicembre 2014 al 13 gennaio 2015
Μύθοι. Myths. Students/Artists/Teachers. A Process Of Exchange
Fondazione Pastificio Cerere
Via degli Ausoni, 7 – Roma
Orari: lunedì – venerdì 15.00 – 19.00