Attorno a questo quadro della collezione Borghese si
coagula l’idea della mostra attuale, quinto evento della serie di dieci monografie
in corso, dopo Raffaello, Canova, Correggio e Caravaggio.
Cranach rappresenta un Rinascimento del tutto
diverso da quello che caratterizza l’arte italiana, soprattutto scevro dal
costante riferimento all’antico.
proporzione e dell’equilibrio si contrappone un concetto di bellezza e di
espressività ispirato ai modelli fiamminghi, spesso segnato da asimmetrie. Il
confronto tra la ritrattistica di Tiziano
e Cranach è in tal senso sorprendente.
Eppure Cranach non volge le spalle alle novità
pittoriche che si vanno diffondendo nelle grandi corti italiane, quali i
Gonzaga, gli Este, i Medici. Anzi, con esse si misura, riproponendone le
iconografie nel suo linguaggio. Né teme la competizione con il contemporaneo Albrecht Dürer, lui sì latore del cambiamento
introdotto dall’Umanesimo, da cui viene profondamente influenzato nelle sue
frequentazioni italiane.
Cranach, invece, si muove esclusivamente in ambito
mittleuropeo, toccando tra 1502 e 1504 diversi centri artistici per giungere
poi a Vienna. Ma è decisiva nella sua esperienza la chiamata a Wittemberg nel
1505 da parte di Federico il Saggio, con la carica di pittore di corte che
manterrà fino alla morte. L’ambiente, privo di una consolidata tradizione
artistica, ma vigorosamente influenzato dagli umanisti della giovane università,
favorisce la formazione nella vivace bottega di Cranach di un canone figurativo
che assurge presto al rango di regola pittorica in larga parte dell’Europa
centro-orientale e che sopravvive a lungo oltre la scomparsa dello stesso
artista.
Lo stile imprenditoriale con cui viene condotta la bottega,
con l’ausilio di molti collaboratori, facilita l’acquisizione di un gran numero
di commissioni. Soggetti religiosi e ritratti vengono prodotti in numerosi esemplari
e con tecniche di serie. Se l’amicizia con Martin Lutero lo investe del ruolo
di artista della Riforma, sono tuttavia i soggetti profani quelli che
maggiormente vengono preferiti dal gusto spregiudicato dell’Umanesimo. Offrono
un pretesto per la rappresentazione del nudo femminile filtrato attraverso le
iconografie di Lucrezia, Eva, Venere. Motivi carichi di una sensualità anticlassica
che trovano il loro perfetto equilibrio proprio nella dialettica con i canoni
di opposto segno di cui è latore Tiziano.
articoli correlati
Da Cranach a Monet
Cranach alla Royal Academy
Cristina di Svezia. Le collezioni reali
mostra visitata il 27 ottobre
2010
dal 14 ottobre 2010 al 13 febbraio 2011
Cranach. L’altro Rinascimento
a cura di Bernard Aikema e Anna Coliva
Galleria Borghese
Piazzale Scipione Borghese, 5 (Villa Borghese) – 00197 Roma
Orario: da martedì a domenica ore 9-19 solo su prenotazione
Ingresso: intero € 11,50; ridotto € 9,25
Catalogo 24 Ore Cultura
Info: tel. +39 068413979; fax +39 068840756; www.mostracranach.it
[exibart]
Fino al prossimo 21 aprile il Museo Civico di Bassano del Grappa ospita “Brassaï. L’occhio di Parigi”, la mostra realizzata…
Fino al 24 febbraio l’installazione site specific dell’artista marocchina Meriem Bennani dà forma a una misteriosa sinfonia attivata da molteplici…
Parigi continua a fare della cultura un tassello cruciale di sviluppo: l’offerta delle grandi mostre, visitabili tra la fine del…
Una rassegna di alcuni lotti significativi dell’anno che sta per finire, tra maestri del Novecento e artisti emergenti in giro…
Un ponte tra Italia e Stati Uniti: c'è tempo fino al 30 gennaio 2025 per partecipare alla nuova open call…
Ci lascia uno dei riferimenti dell’astrazione in Campania, con il suo minimalismo, rigorosamente geometrico, potentemente aggettante nella spazialità e nell’oggettualità.…