Dell’ordine inverso rappresenta solo una parte del percorso di Visibilità Zero, mostra/rassegna fatta di proiezioni di video, seminari ed incontri. Ma grazie alla sua completezza consente a chiunque – esperto e non – di accostarsi all’arte elettronica attraverso le opere di veri e propri maestri, allestite ognuna in una sala diversa dello splendido Castello Colonna, restaurato due anni fa ed adibito a luogo espositivo per l’arte contemporanea.
La disposizione delle opere nelle antiche sale genera un percorso di spazi bui e spazi illuminati che s’alternano, di grandi saloni e piccole stanze: la disposizione delle opere non segue un ordine cronologico né alfabetico ma offre – nella sua articolazione – la possibilità di una lettura secondo un proprio registro personale, generando connessioni insolite e percorsi soggettivi attraverso le sale comunicanti.
Le opere rappresentano una selezione di quanto prodotto dagli artisti in momenti differenti della loro attività per ricostruirne l’iter creativo a ed allo stesso tempo cogliere differenze e punti di contatto tra le diverse ricerche. Le date di produzione sono varie, si passa dal recentissimo Shock Couples di Phillip Warnell al passato con l’intramontabile Interface di Peter Campus, le installazioni hanno dimensioni e forme sempre diverse dal doppio
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