La fama di Hokusai, maestro dell’ukiyoe, il “mondo fluttuante”, ha valicato i confini nipponici raggiungendo l’Europa nella seconda metà dell’Ottocento in maniera fortunosa. Riproduzioni delle sue opere vennero, infatti, usate come carta da imballaggio per oggetti preziosi in arrivo dal Giappone: così la Grande Onda divenne famosa in Occidente, ispirando molti artisti. Oltre duecento le opere in mostra nello spazio espositivo dell’Ara Pacis, provenienti da collezioni giapponesi ed internazionali, esposte in due rotazioni per motivi conservativi. Il percorso racconta la variegata produzione di Katsushika Hokusai e la confronta, in uno stimolante dialogo, con quella degli artisti che hanno seguito il suo esempio dando vita a nuovi filoni, fra cui Keisai Eisen. L’eclettico Hokusai ha sperimentato soggetti di ogni tipo, dal paesaggio alla natura, dalle bellezze femminili agli esseri semileggendari, e svariati formati e tecniche, dalle silografie policrome ai dipinti ad inchiostro su rotolo, ai surimono, eleganti biglietti augurali o inviti per cerimonie. Le cinque sezioni in cui si articola la mostra ne sono testimonianza, offrendo un compendio dei soggetti più alla moda nel periodo Edo (1603-1868). Particolarmente interessanti le sezioni dedicate alle mete imperdibili, meisho e alle beltà femminili, bijin.
Keisai Eisen Momongawa dalla serie: Aspetti dello stile moderno, 1830-1844 circa Silografia policroma, 37.3×24.4 cm Chiba City Museum of Art
Le mete imperdibili immortalate raggiunsero una tale popolarità da divenire soggiorni irrinunciabili per le classi abbienti. Protagonista è il Monte Fuji, simbolo dell’identità nazionale giapponese, esaltato da Hokusai nella serie Trentasei vedute del monte Fuji, della quale fanno parte le due opere iconiche la Grande Onda e il Fuji rosso. Le beltà femminili prescelte erano figure di cortigiane, di geishe e, in generale, di donne legate ai quartieri del piacere che, in epoca Edo, erano state idealizzate, divenendo simbolo di eleganza e seduzione. Eisen, altro artista di spicco dell’ukiyoe, primeggiò nel genere bijinga grazie ad un nuovo linguaggio artistico, incentrato sul realismo delle figure femminili. A chiusura del percorso espositivo i quindici volumi a stampa dei Manga, veri e propri manuali di disegno per pittori dilettanti e professionisti, fonte di ispirazione per il moderno fumetto giapponese. Van Gogh, uno degli artisti che subì il fascino di Hokusai e di Eisen, ha definito le opere dei giapponesi “semplici come un respiro”: ancora oggi, per l’immediatezza del soggetto, la Grande Onda è parte del nostro quotidiano, stilizzata dalla Apple in un’emoji.
Martina Ferrari
Mostra visitata il 15 Ottobre
Dal 12 Ottobre 2017 al 14 Gennaio 2018
Hokusai. Sulle orme del Maestro
Museo dell’Ara Pacis, spazio espositivo
Lungotevere in Augusta (angolo via Tomacelli), Roma
Orari: tutti i giorni 9.30-19.30
Info: 060608, www.arapacis.it, www.hokusairoma.it