Nell’ambiente artistico esiste un tipo di produzione che potremmo chiamare “scrittura” ed un tipo di fruizione che potremmo chiamare “lettura”. Quando queste due pratiche si incontrano, quando possiamo dire che l’opera acquista una sua leggibilità, gli operatori del settore si muovono per costruire quello che si configura come un vero e proprio “evento” artistico. È quello che succede a Roma per Nessuno può fermarmi, la personale dell’artista JonOne (John Andrew Perello, 1963, New York, USA) che vede la collaborazione della galleria Wunderkammern e del nuovo spazio espositivo di Palazzo Velli. La curatela di Giuseppe Pizzuto che, con Wunderkammern, ha portato sulla scena romana alcuni tra i più importanti attori della scena urbana internazionale, segna la continuità di un lavoro che vuole andare oltre la programmazione di galleria per realizzare incursioni all’interno del tessuto cittadino. E Palazzo Velli si configura come l’ambientazione ideale, una struttura che sta esprimendo una vocazione artistica particolarmente interessante e sta sperimentando modalità di ingresso su modello anglosassone (in settimana la formula è pay as you want e il week end il prezzo è fisso).
Niente può fermarmi, JonOne a Palazzo Velli, con Wunderkammern (Roma), foto di Camilla Mandarino
L’artista, di origini domenicane e dai natali newyorkesi, adottato dalla Francia che gli ha riservato la Legione d’onore, ha portato in mostra venti tele realizzate appositamente per l’appuntamento espositivo ed ha realizzato una performance pittorica di grande impatto visivo. Il rapporto con la tela tradisce la conflittualità con uno spazio che ha sempre una fine, a differenza di quello urbano. “Non ho ricevuto alcuna educazione artistica: all’epoca in cui taggavo i treni a New York, non avrei mai immaginato che un giorno mi sarei espresso su tela” dice l’artista. E allora scrive, in una lingua fatta di segni, colori e materia pittorica. Una lingua che il fruitore è in grado di leggere, concentrato e lontano dal fragore della vita cittadina, dal flusso in cui siamo abituati ad inglobare i segni dell’arte urbana. Un lavoro, quello di JonOne, definito “vecchia scuola” ed espressione del graffitismo americano di seconda generazione poi importato con successo in Europa e da dieci anni sottoposto alla prova dell’esposizione museale, che sembra decisamente superata visto il successo delle mostre che lo stesso JonOne ha realizzato in giro per il mondo. A Roma le opere sembrano approfondire la vocazione calligrafica dell’artista, con variazioni cromatiche su tema o narrazioni costruite con un utilizzo combinato del tratto come elemento segnico e costruttivo e del colore come collettore degli aspetti emozionali legati all’opera.
Mariangela Capozzi
mostra visitata il 17 marzo 2018
Dal 17 marzo al 14 aprile 2018
JanOne, Niente può fermarmi
Palazzo Velli con Wunderkammern
Piazza di Sant’Egidio, 10 – 00153 Roma
Orario: lun-mer 11-19, gio-sab 11-21
Info: tel +39 349/8112973