Categorie: roma

fino al 14.VII.2006 | Elzbieta Jablonska | Roma, Istituto Polacco e AOCF58

di - 11 Luglio 2006

Un armadio di notevoli dimensioni che occupa l’intero spazio (presso l’Istituto Polacco), con innumerevoli sportelli di diverse altezze, è l’installazione iniziale del nuovo lavoro di Elzbieta Jablonska (Bydgoszcz, 1970). Luogo di sogni infantili o di “scheletri” nascosti, l’armadio, componente d’arredamento con una precisa peculiarità, vede però cambiata la sua principale funzione: invece di contenere indumenti, racchiude l’”oggetto d’arte”. Diverse shopper di carta, direttamente confezionate e personalizzate dall’artista, sono state riempite con un pezzo di un puzzle e riposte dentro i vari scomparti del mobile. Il fastidioso -ma ben conosciuto- ritmato rumore dello sbattere degli sportelli fa da sottofondo, e crea uno spiazzamento, dovuto al contrasto con l’immobilità dell’oggetto. Ma è una sensazione momentanea, perché prontamente si individua l’origine del rumore nell’altra stanza, dove un video proietta l’azione, compiuta dall’artista stessa, di chiudere sportelli sempre aperti. Un rumore secco che tuttavia non è mono-tono perché una certa variazione è ottenuta dalla diversa grandezza dello sportello che viene accostato. Lo spettatore è a questo punto invitato a prendere una busta con dentro l’oggetto d’arte e a portarla nella sede di AOCF58. Da questo momento prende inizio un’altra fase del lavoro, quella dello Spostamento degli oggetti dell’arte. Azione a cui il pubblico si è mostrato ben disposto, percorrendo il tragitto fra le due sedi con in ma no la leggerissima busta di carta, arrivando a Via Flaminia con aria soddisfatta, quella di chi sa di aver dato un positivo contributo al lavoro, dandogli vita con la propria partecipazione. E così, con altrettanta pazienza e disponibilità, armato di colla e nastro-biadesivo, ha attaccato il proprio pezzo di puzzle al fine di ri-creare le tre distinte immagini, rimanendo in trepida attesa di altro pubblico con la bustina, per vederle finalmente completate.
Appartenenti alla serie delle Supermother, le tre fotografie di grande formato, precedentemente smembrate in puzzle, rappresentano l’artista che, come una novella Cindy Sherman, si traveste con i noti panni di Superman, Spiderman e Batman, gli eroi per antonomasia. Calati in un contesto domestico, questi eroi al femminile, prendono la posa classica delle note icone delle “Madonne con Bambino”. Come a dire che bisogna avere la forza di un supereroe, unita alla pazienza di una Madonna, per riuscire nelle quotidiane imprese della donna contemporanea. La stessa artista infatti -nonché il titolo di questo lavoro- afferma che il piacere dei gesti giornalieri può dar vita all’arte e, di conseguenza, ogni oggetto dell’universo domestico, in un rinnovato ready-made, acquistare valore artistico. Anche qui fa da sottofondo un rumore ritmato, quello del frangersi delle onde sulla riva. Una ripresa con immagine fissa sul quale scorrono dei motti evoca l’azione benefica del moto fisico in riva al mare. Molteplici sono gli elementi che compongono questa mostra ma, al contrario di ciò che si potrebbe pensare, non c’è confusione.

Con leggerezza e un pizzico di ironia, con la metodica cura che una donna presta nel riordinare la propria dimora, così l’artista sembra aver dato poetica consequenzialità ad ogni battuta del proprio lavoro.

daniela trincia
mostra visitata il 27 giugno 2006


Piacere Casuale – Elzbieta Jablonska
Istituto Polacco –via vittoria colonna 1 (centro storico-piazza Cavour)
t. 06 36000723, f. 06 36000721, istituto.polacco@flashnet.itwww.istitutopolacco.it – periodo: 27 giugno-31 agosto 2006 – orario: lun-ven 14.00-18.00
AOCF58 –via flaminia 58 (centro storico-piazzale flaminio)
t./f. 06 3200317-06 3610411, aocf58@virgilio.it
periodo: 27 giugno-14 luglio 2006 – orario: lun-ven 17.30-20.00
ingresso libero (gli orari possono variare, verificare prima telefonicamente)


[exibart]

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