18 febbraio 2008

fino al 15.III.2008 Cinthya Soto Roma, BrancoliniGrimaldi

 
Una cassetta di banane, a terra, in un angolo della galleria. Un vaso di fiori colorati. Riferimenti a quella quotidianità che l’artista costaricana blocca nelle sue inquadrature. Fotogrammi che si ricompongono in grandi murales fotografici...

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Taller de escultura Hidalgo occupa un’intera parete della galleria BrancoliniGrimaldi in occasione di Pop It Up!, prima personale italiana di Cinthya Soto (San José, 1969; vive a San José e Zurigo). L’opera è stata presentata anche alla 52esima Biennale di Venezia, nel Padiglione dell’Istituto Italo-Latino Americano. In primo piano, nello scorcio interno della bottega -una delle più antiche di Cartago, prima capitale del Paese e luogo di grande religiosità- un Cristo morto adagiato sul pavimento e una popolazione variopinta di calchi, bozzetti, statue di santi e madonne. È l’unica immagine scattata in un interno, tutte le altre della serie A (des)tiempo (2006-2007) –Botega de platanos El Cartaginés, Shamir, Trinidad del Bourbon, Floresterìa Hermanos Ramìrez…- nascono da sguardi esterni o, meglio, da spazi in cui la linea di passaggio interno-esterno è quasi impercettibile.
Sia in maniera spontanea che con l’attenzione di chi ha le idee chiare sul progetto di lavoro, la fotografa viaggia per il Costa Rica con la consapevolezza di cogliere aspetti di “folkolore urbano” -così lo definisce Irma Arestizàbal, curatrice del padiglione- destinati a sparire molto presto per via della globalizzazione. “Quello che mi piace è trovare luoghi in cui ci siano molti elementi”, spiega l’artista. “Dove c’è grande tradizione, molti colori e posso giocare a costruire un’immagine soffermandomi su ogni singolo dettaglio. Un’immagine che, tuttavia, sarebbe incomprensibile senza la visione d’insieme. Questa serie, in particolare, è l’unione di tre piani: il piano quotidiano, il piano pittorico e quello fotografico”.
Cinthya Soto alla Brancolini Grimaldi di Roma - photo Manuela De Leonardis
Il piano pittorico parte dalla tradizione dei murales. Che sia un’officina meccanica o una frutteria, l’interpretazione archigrafica delle vecchie botteghe è connotata da queste pitture murali naïf. Rimanda al piano fotografico la presenza ricorrente di quei bordi neri del negativo (con tanto di scritte e numeri) all’interno dell’opera fotografica. Fotografie scattate tutte in analogica.
Come in una sequenza di fotogrammi, queste immagini testimoniano l’attenzione particolare dell’autrice per l’arte cinematografica. Non a caso la sua formazione -proviene da studi universitari in architettura e arti plastiche- include la specializzazione in fotografia al Collegio Universitario di Alajuela in Costa Rica e in cinema alla Hochschule für Gestaltung und Kunst di Zurigo.
Cinthya Soto - Taller de Escultura Hidalgo - 2006 - cm 243x405 - courtesy Brancolini Grimaldi Arte Contemporanea, Roma
Mi piace molto Jean-Luc Godard. Il cinema è decisamente fondamentale nella mia ricerca. È abbastanza raro che colga una sola immagine di un soggetto. Ho sempre bisogno di diversi punti di osservazione”.

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Cinthya Soto rappresenta il Costa Rica alla Biennale di Venezia 2007

manuela de leonardis
mostra visitata l’8 febbraio 2008


dall’otto febbraio al 15 marzo 2008
Cinthya Soto – Pop it up!
BrancoliniGrimaldi Arte Contemporanea
Via dei Tre Orologi 6/a (zona Parioli) – 00197 Roma
Orario: da martedì a sabato ore 15-19
Ingresso libero
Info: tel. +39 0680693100; info@brancolinigrimaldi.com; www.brancolinigrimaldi.com

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