Il duo Bianco-Valente (Giovanna Bianco, Latronico,
Potenza, 1962; Pino Valente, Napoli, 1967. Vivono a Napoli) continua a essere
promotore di un’arte gestuale, oltre che poetica, composta da morbidi “ricami”
che creano interazioni e collegamenti. Le installazioni e il video in mostra
sono un punto d’inizio, la cui risoluzione finale offre allo spettatore una
visuale d’insieme ricca e soprattutto libera da schematismi precostituiti. La
coppia butta il sasso verso qualcosa che non può controllare anticipatamente,
creando una catena di “cerchi sull’acqua” che si espande delicatamente.
Bianco-Valente danno così origine
a un albero di relazioni e a un alveare di intrecci interpersonali, base di una
ricerca sulla comunicazione che da tempo perseguono sempre molto efficacemente.
La personale Costellazione di
me è un esempio
lampante di questo loro work in progress. Nella prima installazione tutto parte
da una foto. Ne segue l’interpretazione scritta, verbalizzata dalla rete di
contatti dei due artisti a cui lo scatto è stato inviato. Il terzo passaggio
dell’iter relazionale è la rappresentazione – tramite disegno – delle parole
scritte, senza aver visto la foto originale. La realtà è il punto di partenza,
ma poi nel corso dei tre stadi rappresentativi si disperde pian piano,
diventando altro: rappresentazione all’ennesima potenza. Le tre forme di
comunicazione non possono avere sussistenza di per sé, ma solo in relazione a
ciò che viene prima e soprattutto a ciò che segue.
Altra testimonianza di questo loro
progetto teso verso le relazioni è la seconda monumentale installazione, Costellazione
di me, che prende
forma sempre grazie all’apporto di una rete di contatti che, in questo modo, si
rendono contemporaneamente artefici e soggetti dell’opera. La costellazione che
i due artisti hanno prodotto con un massacrante lavoro a matita è una maglia di
citazioni prelevate da libri che gli artisti si sono fatti segnalare da amici e
conoscenti: “Scrivimi, di getto e senza pensarci troppo, il libro che hai
letto e che ti ha emozionato”, hanno chiesto via e-mail al loro network di contatti.
Miriadi di parole si collegano le une alle altre, trovando un assemblaggio che
ne fa perdere le valenze specifiche.
Di grande carica immaginifica Complementare, video in cui Bianco e Valente
danno dimostrazione sulla loro pelle delle ramificate relazioni interpersonali.
I loro “ricami” a linee blu, che intessono uno sulla mano dell’altro,
manifestano l’intricata ragnatela di contatti che ognuno crea quotidianamente.
Relazioni che però, nel video, non vengono rappresentate da congiunzioni
auto-disegnate, ma indicate dalla mano altrui, appunto, complementare.
Il nuovo progetto espositivo della
galleria, invece, una piccola sala riservata alle giovani leve dell’arte,
ospita l’installazione floreale di Caterina Silva (Roma, 1983), Subverting
Dualities. Non
sono tanto le piante, con i loro colorati fiori, il fuoco dell’opera, ma la
potenza e l’energia che ne deriva. Un flusso tutto al femminile, che travalica
dalle rivendicazioni femministe e che impressiona le pareti della stanza con la
sua dilagante energia.
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mostra visitata il 29 maggio 2010
dal 29 maggio al 15 luglio 2010
Bianco-Valente – Costellazione di me
Caterina Silva – Subverting Dualities
a cura di Aria Spinelli
VM21artecontemporanea
Via della
Vetrina, 21 (zona piazza Navona) – 00186 Roma
Orario: da
lunedì a venerdì ore 11-19,30; sabato ore 16.30-19.30
Ingresso
libero
Info: tel./fax
+39 0668891365; info@vm21contemporanea.com; www.vm21contemporanea.com [exibart]