Un sogno ad occhi aperti o piuttosto un incubo da cui ci si vorrebbe svegliare?  Opere che riflettono il sentimento di frammentazione dell’individuo o semplicemente l’arte assiste al momento di crisi identitaria che stiamo vivendo? I 5 artisti ospiti fino al 15 luglio nello spazio Album arte rispondono con le loro opere ai cambiamenti repentini del mondo contemporaneo. Ogni linguaggio seppure personale si incontra con quello dell’altro poiché ogni artista medita sull’ineffabilità dell’immaginazione.
Una capacità immaginativa che però viene partorita in momenti di riflessione onirica, negli spazi di Morfeo.
I sogni  dei cinque artisti stranieri ospiti a Roma Ivan Cantos, Raphael Thierry, Guillaume Castel, William Wright, Samuel Yal sono popolati da precisi riferimenti filosofici (Raphael Thierry e Samuel Yal nella scelta dei titoli) o sono il contro canto estetico alla linea di Ingres (La fin du mond di Thierry borsista all’Accademia di Francia), più spesso sono il preludio alla dissoluzione del volto umano (Dissolution di Samuel Yal) e della geopolitica (Térritoires di Ivan Cantos).
Mappe mentali e prefigurazione del prossimo futuro se non fotografia del tempo presente, le opere esposte risentono della necessità di dare un volto al mondo, una memoria e una identità , come è evidente in BR 1765  di Cantos.
Usando i materiali più disparati, dalla grafite, al legno, dalla ceramica al ferro e persino la lana, si moltiplica anche la tecnica esecutiva con la cera o l’uso dell’olio su tela di lino; i cinque ragazzi di Album Arte in breve prendendo a spunto l’opera di William Wright in mostra riattraversano i campi sterminati del sogno producendo una nuova iconografia dell’onirico, un mondo da sempre indagato che adesso però si caratterizza di una nuova componente sociale, geografica e politica.
Fortemente connotata.
Anna de Fazio Siciliano
mostra visitata il 4 maggio
Dal 4 maggio al 15 luglio 2016
Sogni d’oro
Album Arte
via Flaminia 122, Roma
Orari: dal lunedì al venerdì 15:00-19:00
Critica, storica dell’arte e redattrice per prestigiose riviste di settore (Exibart,Art e Dossier, Finestre sull’arte) ha all’attivo numerosi articoli e interviste a galleristi (Fabio Sargentini), direttori di Musei (Anna Coliva) curatori (Alberto Fiz), vertici di società di mostre (Iole Siena, Arthemisia Group e Renato Saporito, Cose Belle d’Italia). Da tempo collabora con la Direzione della Galleria Borghese con la quale dopo aver prodotto una ricerca inedita sul gusto egizio ha svolto un lungo periodo di formazione. Nel 2015 fonda Artpressagency la sua agenzia di ufficio stampa, comunicazione, critica d’arte e di editing che sta espandendo e che ha visto collaborazioni notevoli con colleghi e musei, istituzioni su tutto il territorio nazionale (MaXXi di Roma, Biennale di Venezia, Zanfini Press, Rivista Segno, ecc.). Lavora come editor per Paola Valori e in qualità di addetta stampa scrive per le mostre di Studio Esseci, Arthemisia, Zetema, Mondomostre, ecc. Tra le pubblicazioni più importanti: “Margini di un altrove”, catalogo della mostra svoltasi nel 2016 a Siracusa in occasione delle rappresentazioni classiche, “History is mine _ Breve resoconto femminile ”: unico capitolo dedicato al genere femminile pubblicato nel libro “Rome. Nome plurale di città ” di Fabio Benincasa e Giorgio de Finis, “La verità , vi prego, sulle donne romane”, indagine archeologica e figurativa sull’assenza nei luoghi delle donne nella Roma antica, per FEMM(E)-MAAM ARTISTE. Al momento, oltre all’aggiornamento di Report Kalabria, indagine sulle contaminazioni artistiche contemporanee nei luoghi archeologici in Calabria, si sta occupando di promuovere un progetto originale degli artisti Francesco Bartoli e Massimiliano Moro, anche dei linguaggi multimediali applicati a eventi espositivi. Gli articoli di Anna su Exibart.com