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11
gennaio 2010
fino al 16.I.2010 David Stoupakis / Silvia Idili Roma, Dorothy Circus
roma
Il sangue è il tema d’una serie di opere di un artista americano e di una italiana. Stoupakis e Idili rievocano il mondo dell’opus alchemico e le suggestioni junghiane. Dove il rosso si tinge di nuovi significati...
Rubedo: così gli alchimisti chiamavano il sangue, ed è anche il
titolo delle personali di David Stoupakis (Brighton, Massachusetts, 1974; vive a New York) e
Silvia Idili
(Cagliari, 1982; vive a Milano) inaugurate nello spazio romano votato al Pop
Surrealism.
In totale 17 opere inedite: undici di Idili e sei di
Stoupakis, tenute insieme da un filo rosso-sangue, rubedo appunto, che è “il quarto e
ultimo stadio dell’opus alchemico, in cui il sangue permetteva la purificazione
finale nella definitiva fusione di spirito e materia”. E di purificazione parlano questi
lavori, attraverso “emorragie” liberatorie reali o psicologiche che riportano a
suggestioni junghiane: “Soltanto il sangue può rianimare uno stato glorioso
di consapevolezza”.
Nei lavori di Stoupakis – che ha voluto dedicare al
fratello, recentemente scomparso – il sangue è evidente, esce dalla bocca della
bambina, dalla gola della modella nuda sulla sedia, lo si immagina nel disegno
in bianco e nero dove la donna ha una collana di spine.
Meno evidente ma pur sempre presente, il sangue nelle
opere di Idili: “L’aspetto della Rubedo è stato fondamentale per la
realizzazione di queste nuove opere… Simbolo di un forte cambiamento, di una ricerca
della mia personalità, ma soprattutto di una rinascita”. Opere, quelle dell’artista sarda, che ritraggono bambini
che giocano o che posano in gruppo come per una foto ricordo, in non luoghi dai
cieli neri, che trasmettono inquietudine e disagio.
Due artisti, dunque, molto diversi per età, cultura e
provenienza, ma che nell’affrontare il tema loro affidato in qualche modo si
ritrovano, scoprendosi complementari.
Stoupakis, artista autodidatta, un passato da illustratore
e realizzatore di videogiochi, vive a New York con la musa-compagna Aprella,
anche lei artista e modella. Ha realizzato copertine per riviste come Juxtapoz, Rolling Stone, Artnews Magazine, NY Arts Magazine e ha avuto molti riconoscimenti
internazionali, tra cui il premio IGN per la miglior copertina dell’album dei
Korn See You on the Other Side nel 2006.
Idili dipinge a olio su tavola, secondo la tradizione più
classica. Ha partecipato nel 2008 alla collettiva Inside Nostalghia organizzata dalla stessa galleria
romana, che l’ha tenuta a battesimo. Con due sue opere, l’artista sarda
partecipa quest’anno allo Young International Contest of Contemporary Art, concorso in cui i lavori degli
artisti vengono giudicati da numerose gallerie di tutto il mondo.
titolo delle personali di David Stoupakis (Brighton, Massachusetts, 1974; vive a New York) e
Silvia Idili
(Cagliari, 1982; vive a Milano) inaugurate nello spazio romano votato al Pop
Surrealism.
In totale 17 opere inedite: undici di Idili e sei di
Stoupakis, tenute insieme da un filo rosso-sangue, rubedo appunto, che è “il quarto e
ultimo stadio dell’opus alchemico, in cui il sangue permetteva la purificazione
finale nella definitiva fusione di spirito e materia”. E di purificazione parlano questi
lavori, attraverso “emorragie” liberatorie reali o psicologiche che riportano a
suggestioni junghiane: “Soltanto il sangue può rianimare uno stato glorioso
di consapevolezza”.
Nei lavori di Stoupakis – che ha voluto dedicare al
fratello, recentemente scomparso – il sangue è evidente, esce dalla bocca della
bambina, dalla gola della modella nuda sulla sedia, lo si immagina nel disegno
in bianco e nero dove la donna ha una collana di spine.
Meno evidente ma pur sempre presente, il sangue nelle
opere di Idili: “L’aspetto della Rubedo è stato fondamentale per la
realizzazione di queste nuove opere… Simbolo di un forte cambiamento, di una ricerca
della mia personalità, ma soprattutto di una rinascita”. Opere, quelle dell’artista sarda, che ritraggono bambini
che giocano o che posano in gruppo come per una foto ricordo, in non luoghi dai
cieli neri, che trasmettono inquietudine e disagio.
Due artisti, dunque, molto diversi per età, cultura e
provenienza, ma che nell’affrontare il tema loro affidato in qualche modo si
ritrovano, scoprendosi complementari.
Stoupakis, artista autodidatta, un passato da illustratore
e realizzatore di videogiochi, vive a New York con la musa-compagna Aprella,
anche lei artista e modella. Ha realizzato copertine per riviste come Juxtapoz, Rolling Stone, Artnews Magazine, NY Arts Magazine e ha avuto molti riconoscimenti
internazionali, tra cui il premio IGN per la miglior copertina dell’album dei
Korn See You on the Other Side nel 2006.
Idili dipinge a olio su tavola, secondo la tradizione più
classica. Ha partecipato nel 2008 alla collettiva Inside Nostalghia organizzata dalla stessa galleria
romana, che l’ha tenuta a battesimo. Con due sue opere, l’artista sarda
partecipa quest’anno allo Young International Contest of Contemporary Art, concorso in cui i lavori degli
artisti vengono giudicati da numerose gallerie di tutto il mondo.
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Idili a Pergola
pierluigi sacconi
mostra visitata il 31
ottobre 2009
dal 31 ottobre 2009 al 16
gennaio 2010
Silvia Idili /
David Stoupakis – Rubedo
Dorothy Circus Gallery
Via Nuoro, 17 (zona Pigneto) – 00182 Roma
Orario: da martedì a giovedì ore 11-19.30; venerdì e sabato ore 15.30-19.30
Ingresso libero
Catalogo disponibile
Info: tel. +39 067021179; a.mazzanti@dorothycircusgallery.com; www.dorothycircusgallery.com
[exibart]
La Mostra è bruttissima non interessante, allestimento incerto , le opere di David Stoupakis risultano meno fuori tema dell’altra Artista, il rosso senza un senso ,Rubedo?
Mostra degna degli artisti ..
analizzando la mostra l’ho vista per ben due volte , la prima volta era semplicemente insignificante,la seconda volta sono riuscito a intravedere la profondità degli artisti che si assomigliano per la loro profondità del loro percorso , tutti e due molto POP surrealismo,il primo con una tecnica raffinata, la seconda una tecnica un po’ frettolosa .
che vergogna, di spazio e di mostra.
passi Stoupakis, perlomeno conosce la tecnica, ma questa Idili dovrebbe andare a zappare, tra l’altro voci di corridoio dicono che non disdegni il plagio… inizia bene la giovine…
BRAVISSIMA LA ALEX, BUONA SCELTA DI ARTISTI,NON CONDIVIDO I PARERI DAVID STUPAKIS è UNO DEI PIù GRANDI ARTISTI CONTEMPORANEI, ANCHE LA IDILI è BRAVA , HANNO QUALCOSA DI SIMILE , FINALMENTE IL “POP SURREALISMO” SI STà FACCENDO CONOSCERE
BELLA GALLERIA , UN Pò SETTARIA ..ANCORA POP SURREALISMO! BASTA!!
BravissimI Stoupakis e Idili
stupidakis
il senso della mostra dove si trova?? opere oggettivamente brutte di entrambi ,almeno il primo artista (STOUPAKIS) ha un suo pensiero l’altra artista sembra posticcia , vergogna !
Caro “Massimo L.” la diffamazione, in diritto penale italiano, è il delitto previsto dall’art. 595 del Codice Penale secondo cui:
Chiunque, comunicando con più persone, offende l’altrui reputazione. L’affermazione di plagio mi sembra un’accusa abbastanza pesante. Voci nel corridoio di casa tua? o della tua testa?
personalmente non mi sono piaciute le opere in mostre, ma soprattutto mi chiedo: è una recensione o un telegramma questo di sacconi? dov’è la sua opinione, l’idea che si è fatto della mostra nel complesso? non basta farsi un nome per essere un critico d’arte.