11 gennaio 2010

fino al 16.I.2010 Gian Domenico Sozzi Roma, Stefania Miscetti

 
La voce del pubblico è incandescente. Un applauso lunghissimo, fiori lanciati sul palco. Mentre lei, splendida nel suo mantello cremisi, trattiene a stento i sentimenti che la agitano. È la Macbeth di Shirley Verrett...

di

Shirley
Verrett non può mostrare l’emozione: rischierebbe di uscire dal personaggio di
Lady Macbeth. Un breve passaggio visivo sull’orchestra scaligera, diretta da
Claudio Abbado (è il 1978). Poi la telecamera torna a inquadrare il volto della
soprano afroamericana. La Rai riprende l’opera di Verdi, momento dopo momento,
per tutti e quattro gli atti. A Gian Domenico
Sozzi
(Solaro, Milano, 1960; vive a
Milano e Noto, Siracusa) bastano 5 minuti e 24 secondi.
Accogliere
l’ovazione del pubblico, concedersi a esso, o rimanere fedele al personaggio e
alle esigenze narrative dello spettacolo?
”, scrive Gyonata Bonvicini. “Questa dicotomia rende proteico il
volto della cantante; si assiste a una battaglia estrema fra pulsioni
contrastanti e fortissime, fra la rigidità del corpo, come pietrificato, e
l’incontrollabile vivacità degli occhi. Questo vertiginoso crescere di tensioni
si sublima in una lacrima, che solo la sensibilità di un primissimo piano riesce
a cogliere. È qui che Gian Domenico Sozzi sceglie di concludere il suo
frammento
”.
È un ritrovamento fortuito quello da cui nasce Brava (2006), video riproposto allo Studio Miscetti
per l’edizione speciale della rassegna
She devil. “L’emozione
fu molto grande
”, ricorda Sozzi, “per
cui decisi di proporla a un pubblico più vasto. Quello che m’interessa sempre è
che questa sorta di rimando sia mio in partenza, ma che poi cresca attraverso
la selezione degli sguardi degli altri
”.
L’opera lirica è anche l’occasione per l’artista di rispolverare
il dramma shakespeariano, ricordando di avere in casa, da anni, il volume Shakespeare e il melodramma romantico, tesi di dottorato di Fabio Vittorini, con un
intero capitolo dedicato a Macbeth. Dinamiche inesplorate, che aprono
l’orizzonte a una serie di nuove connessioni, rimandi, empatie, approfondimenti
che appartengono al modus artistico di Sozzi.
Gian Domenico Sozzi - Io Credo Applausi Finiti Per Me - 2007 - collage su carta - cm 80x60 - courtesy Studio Stefania Miscetti, Roma
Mentre
l’ovazione cresce, sfiorando l’apoteosi, lo sguardo dello spettatore si sposta
sugli altri due lavori esposti in mostra, il collage Io
Credo Applausi Finiti Per Me
(2007) e
l’immagine fotografica di Red Carpet
(2009), installazione realizzata per la personale Whispers alla galleria palermitana di Francesco Pantaleone.
Una
circolarità di elementi intorno alla relatività transitoria di un ideale – in
questo caso è il successo -, menzogna esistenziale, segmento temporale
destinato ad affacciarsi sul degrado.
Sarà
la stessa Verrett, a conclusione di un’infelice interpretazione della Carmen di Bizet (nel 1984, sempre alla Scala di Milano)
che, intercettata da un giornalista lungo la traiettoria del camerino,
pronuncerà le fatidiche parole: “Io Credo Applausi
Finiti Per Me
”.
Gian Domenico Sozzi - Brava - 2006 - still da video - 5’24’’ - courtesy Studio Stefania Miscetti, Roma
È su questa frase che si concentra Sozzi, ritagliando le lettere
da una stella filante a rombi colorati
(esplicito riferimento al binomio Arlecchino/carnevale) e incollandole su fondo
bianco. “Mi piaceva molto l’idea di questo passaggio, che è anche un po’
quello del ‘red carpet’ che porta alle ‘monnezze’ che stanno al di sotto. La
stella filante è Arlecchino, perché se c’è una figura di teatro, per
antonomasia, che non ha mai smesso di avere applausi è – per l’appunto –
l’Arlecchino. Il carnevale è, comunque, di per sé quanto di più pregno di
malinconia ci possa essere e racchiude questa previsione di quaresima. Mi
sembrava che tutto tornasse, anche la scelta del materiale, che si porta
addosso la maschera
”.

articoli
correlati

La mostra dell’anno
scorso

manuela
de leonardis

mostra
visitata il 17 dicembre 2009


dal
17 dicembre 2009 al 16 gennaio 2010
She
Devil – Gian Domenico Sozzi

Studio Stefania Miscetti
Via delle Mantellate, 14 (zona Trastevere) – 00165 Roma
Orario: da martedì a sabato ore 16-20 o su appuntamento
Ingresso libero
Testo critico di Ilaria Gianni
Info: tel./fax +39 0668805880; mistef@iol.it

[exibart]


LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui