Una ricerca, quella dell’artista, sui modi in cui il
racconto viene strutturato fino ad assumere ordine e forma significanti,
adottando plot volutamente liberi,
sospesi tra realtà e finzione, verità e invenzione. Il suo percorso, sempre in
bilico tra pittura, fotografia, video e cinema, riverbera una poliedrica
formazione (dall’Accademia di Belle Arti di Napoli al Centro sperimentale di
Cinematografia di Roma) e si snoda attraverso più campi e possibilità espressive, esplorando dialetticamente i differenti linguaggi.
Fil rouge che attraversa tutta la sua opera è la luce: “Per le possibilità
evocative, di sintesi, costruzione e traduzione insite nell’elemento stesso”, afferma l’artista, rivelando gli studi di direzione della
fotografia sotto la guida di Giuseppe Rotunno.
Del linguaggio filmico, Senatore
tende a scardinare il concetto d’immobilismo forzato dello spettatore dinanzi
alla proiezione. Sorta di prigioniero all’interno della caverna platonica
(secondo la tesi di Baudry), l’osservatore passivo, succube dell’inconscio
desiderio d’illusione, vive emozioni di una vita virtuale scambiando per reale
ciò che è fittizio. Per l’artista campana, invece, il fruitore ha il compito di
far ri-nascere il testo/film attraverso la propria esperienza ed è così
coinvolto a partecipare ai suoi progetti come coautore, sceneggiatore, attore e
tecnico non professionista. Impara a utilizzare la telecamera, a montare un
set, a gestire gli attori o a organizzare la produzione.
Ecco allora in galleria
un’installazione e una serie di fotografie tratte da progetti articolati, che rappresentano il punto d’arrivo di
un’attività dinamica. Nui simu, cortometraggio realizzato insieme ai minatori di
Enna; It looks like, azione collettiva effettuata in
Spagna per la costruzione di una macchina della pioggia; Own double entry, creazione di
un set cinematografico tra Ávila e Salamanca con la partecipazione dell’intera
comunità.
Sono frammenti di visioni sospese nel buio avviluppante. Trame
scolpite da bagliori contaminati di colore. Dove l’imprescindibile relazione
tra luminosità e segno verbale richiama le atmosfere del cinema di Cronenberg. Qui le immagini di Senatore
fungono da testi reticenti, tessere isolate di un puzzle: incastro,
significato, connessione sono di esclusiva competenza di chi guarda. Gli scorci
misteriosamente oscuri ricordano, fra l’altro, il periodo monocromatico
dell’arte olandese secentesca: i paesaggi notturni di Ludolf Backhuysen o di Aert
van der Neer.
Ma seppure è possibile
rintracciare nei lavori di Senatore un bagaglio variegato di suggestioni dall’arte,
dal cinema, dalla fotografia (e anche della letteratura) è importante
sottolinearne l’uso efficace e personalissimo da parte dell’artista. Per valorizzare
al meglio messaggi da trasmettere al pubblico, dando corpo a una “percezione intensa della realtà, come
confine tra visioni oggettive e costruzioni artificiali”.
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mostra visitata il
10 gennaio 2011
dal 16 dicembre 2010 al 16 febbraio 2011
Marinella Senatore – Coming soon
a cura di Beatrice Bertini
Ex Elettrofonica
Vicolo di Sant’Onofrio, 10-11 (zona Trastevere) – 00165 Roma
Orario: da martedì a sabato ore 16-20
Ingresso libero
Catalogo Ottotipo
Info:
tel./fax +39 0664760163; info@exelettrofonica.com; www.exelettrofonica.com
[exibart]
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