Una scatola con dei chiodi, un pezzettino di legno, un fodero incompleto, bottoni appesi ad un pezzo di filo… Sono 64 in tutto gli oggetti quotidiani scelti dal designer tedesco Konstantin Grcic tra quelli del ricco repertorio della collezione privata di Goethe a Weimar (circa 50.000 oggetti). Né pezzi d’arte, né materiale scientifico (pure numerosissimi nella collezione goethiana) bensì piccoli frammenti della vita di tutti i giorni, che nella loro semplicità avvicinano il sommo poeta ai comuni mortali. Semplicità che Grcic stesso ha voluto sottolineare con il suo allestimento, altrettanto intimo e discreto: i singoli pezzi sono contenuti in scatole di uguali dimensioni, senza riferimenti al valore o alla funzionalità di ciascuno di essi. Ogni scatola è collegata alla successiva con un sottile filo luminoso e rimane semiaperta, quasi a voler proteggere il suo contenuto. Il visitatore è così costretto ad abbassarsi per osservare gli oggetti, come a “spiare” dentro a ciascun contenitore, che gli svela ogni volta un frammento diverso della vita quotidiana di Goethe. L’allestimento è a sua volta valorizzato dall’atmosfera intima ed accogliente della casa-museo di via del Corso, nelle cui stanze dalla luce soffusa il poeta soggiornò dal 1786 al 1798. La mostra è la prima personale di Grcic, già vincitore di numerosi premi ed ospite d’onore dell’ultima edizione di “Interieur”, il salone sul design di Kortrijk in Belgio. Al designer tedesco si deve inoltre la veste grafica del catalogo, un vero e proprio “libro d’artista”, che contiene tra l’altro un intervista all’autore realizzata da Ludovico Pratesi (curatore della mostra insieme a Cornelia Lauf). Dice Grcic nell’intervista citata: “Ho avuto il privilegio di aprire gli armadi dell’archivio di Weimar ed ho sfruttato la mia curiosità, scevra da pregiudizi, per concepire la mostra libera da significati legati alla storia dell’arte: essa racconta la mia visione soggettiva degli oggetti quotidiani di Goethe. Il visitatore sarà stupito o commosso, forse talvolta deluso, ma anche ispirato, appagato, divertito…”.
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