03 novembre 2008

fino al 16.XI.2008 Jackie Nickerson Roma, BrancoliniGrimaldi

 
La fotografa americana presenta per la prima volta in Italia Faith. Le immagini del lavoro che l’ha portata a frequentare per tre anni chiese, conventi e abbazie irlandesi. Riuscendo a documentare persone e ambienti finora rimasti inaccessibili...

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Son stati necessari tre anni a Jackie Nickerson (Boston, 1960; vive a Londra) per portare a termine il suo ultimo lavoro fotografico, Faith. La fede è, appunto, il tema conduttore degli scatti realizzati nei luoghi dove risiedono gli ordini religiosi cattolici in Irlanda. Queste piccole comunità che vivono in chiese, conventi e abbazie, ambienti solitamente inaccessibili a visitatori esterni, hanno accolto la statunitense, dandole completa fiducia e lasciandole la massima libertà nel ritrarre la loro vita quotidiana.
L’opportunità di fare quest’esperienza è nata da un precedente lavoro di Nickerson, Farm, una serie di ritratti di contadini del Sudafrica che le ha dato notorietà a livello internazionale. La comunità africana era in contatto con alcuni ordini irlandesi per gli aiuti umanitari e sono stati proprio i farmer ad accreditare la fotografa presso i monaci. L’artista ricorda il primo impatto con le minuscole realtà monastiche, dove le veniva domandato con meraviglia e curiosità cosa mai potesse interessarla, cosa volesse fotografare.
Jackie Nickerson, che è profondamente laica, ha trascorso intere giornate all’interno di questi luoghi, ne ha seguito i riti e ne ha ritratto le donne e gli uomini, i cui volti e sguardi comunicano ottimismo, forza di volontà e soddisfazione.
Jackie Nickerson - Yellow corridor. Monastero of the Incarnation - Hampton, Dublin, 2005 - stampa digitale
Durante il lavoro, l’artista racconta di aver provato sensazioni di grande intensità, tanto da doversi concedere lunghe pause per poter continuare a fotografare. D’altro canto, studi approfonditi dell’arte rinascimentale e religiosa l’hanno aiutata a ritrovare le giuste atmosfere, le composizioni e i colori che hanno poi ispirato l’impostazione degli scatti.
La fotografa americana utilizza una macchina di medio formato rigorosamente analogica, e lavora a mano: per i ritratti crea piccoli set, per gli ambienti sfrutta la luce naturale, senza alcun intervento digitale in fase di stampa. In possesso di un’ottima tecnica, dopo aver lavorato per riviste di moda come “Vogue”, “Elle” e “Marie Claire”, Nickerson ha scoperto di avere un’autentica passione per le comunità umane. Attratta dalle differenti tradizioni e sistemi sociali, vi s’inserisce con attenzione e rispetto per non turbarne gli equilibri e riuscire così a cogliere momenti d’intimità normalmente difficili da documentare.
Jackie Nickerson - Washing Eucharist vessels. Poor Clare Monastery - Belfast, 2006 - stampa digitale
In linea con la sua passione per la fotografia sociale, il suo prossimo lavoro sarà dedicato a testimoniare la vita di una piccola comunità irlandese dedita all’agricoltura, in cui la fotografa già vive e di cui parla con entusiasmo.

pierluigi sacconi
mostra visitata il 16 settembre 2008


dal 18 settembre al 16 novembre 2008
Jackie Nikerson – Faith
BrancoliniGrimaldi Arte Contemporanea
Via dei Tre Orologi 6/a (zona Parioli) – 00197 Roma
Orario: da martedì a sabato ore 10-13.30 e 15-19
Ingresso libero
Info: tel./fax +39 0680693100; info@brancolinigrimaldi.com; www.brancolinigrimaldi.com

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