Con una personale dal titolo Orizzonte in Italia, Antonio Rovaldi presenta una serie di fotografie realizzate durante gli ultimi due anni, che l’hanno visto alle prese con una sorta di Grand Tour in bicicletta tutto italiano al fine di immortalare i più diversi litorali dello Stivale, qui racchiusi in unico orizzonte da confine a confine. «Ho raccolto moltissime immagini di orizzonte a differenti ore del giorno e della sera, un lunghissimo pentagramma cromatico guardato dalla costa italiana, da nord a sud e poi ancora da sud a nord, a risalire», spiega l’artista.
Una sorta di atlante fotografico, dunque, che da una parte raccoglie in un unico panorama orizzontale diverse realtà territoriali fuggendone i provincialismi; e, dall’altra, ne definisce le singolarità seppur nell’immagine sfumata di un orizzonte. I nomi delle località visitate dall’artista, non ancora note al pubblico, verranno svelate durante il finissage della mostra (16 novembre) in occasione della performance ispirata dai lunghi elenchi scritti da Rovaldi durante il suo viaggio, una specie di diario nel quale l’artista ha annotato posizioni geografiche e persino il cibo consumato nel corso di questi ultimi due anni.
Primo appuntamento di una serie di incontri è quello con Francesco Arena, che inaugura un anno, quello 2013/2014, che vedrà coinvolti in performance, screening, talk fra l’Italia e l’Estero, gli artisti che hanno fatto la storia di Monitor sin dai suoi esordi (solo per citarne alcuni Nico Vascellari, ZimmerFrei, Rä di Martino). In occasione dell’opening l’artista presenta una performance dal titolo Discorso, magistralmente eseguita dall’attore Mauro Racanati. Interessato ai temi della storia e del fascismo, Arena aveva immaginato in un primo momento la performance come la lettura di uno dei discorsi di Benito Mussolini dal terrazzo di Piazza Venezia: il braccio mobile dal quale il performer avrebbe dovuto parlare, sarebbe stato posizionato a sei metri d’altezza da terra, esattamente come il terrazzo dal quale il Duce si rivolgeva alle folle.
Entrato però in contatto con gli scritti di Elias Canetti, in particolare Masse e potere, l’artista si addentra sempre più nell’analisi del tema della manipolazione della massa. Il Discorso che viene presentato al pubblico diventa uno dei brani tratti da questa lettura: un uomo, intellettuale e amante della lettura incontra una donna, che lui crede devota alla cultura almeno quanto lui. Quest’ultima, però, si scopre essere una millantatrice e l’uomo, in preda al delirio, ordina ai propri libri di indignarsi e rivoltarsi contro di lei.
Nella cornice del cortile di palazzo Sforza Cesarini, le installazioni Minuto (2012), Parola (2013), Domanda (2012), In my beginning is my end (2013, in performance). Le dimensioni di spazio e di tempo compresse nelle lastre di marmo si srotolano dialogando con il silenzio delle vestigia classiche.
Alessandra Caldarelli
mostra visitata il 21 settembre 2013
dal 21 settembre al 16 novembre 2013
Orizzonte in Italia – Antonio Rovaldi
Monitor
Via Sforza Cesarini, 43-44, Roma
Orari: martedì – sabato 13.00 – 19.00