Sten, Lex e Lucamaleonte, giovani street artists già noti al pubblico romano, hanno accettato la sfida di un’opera site specific da realizzare a sei mani per il progetto La Vetrina, a cura di Sybin (Susanna Bianchini), vincitrice del concorso per curatori under 35 Opere Murarie, organizzato dalla Moving Gallery. L’associazione, che promuove l’attività dei giovani artisti, sceglie di volta in volta location diverse e non convenzionali, a favore della sperimentazione e della creatività. Per il progetto Opere Murarie, ideato da Ilaria Marotta, il luogo in questione è il laboratorio di cucina artigianale Bocca di Dama, nello storico quartiere di San Lorenzo. Lo spazio, elegante e minimal, è dotato di una serie di vetrine che lo rendono un ambiente non completamente chiuso alla strada, un luogo da cui in poter osservare ed essere osservati.
L’intervento degli artisti su un muro all’interno dello spazio che ha vissuto la seconda guerra mondiale, è un invito esplicito ad aprire una nuova vetrina che, per la durata temporanea di due mesi, restitutisca un’immagine destinata poi a scomparire per far largo al secondo vincitore del concorso.
Sten, Lex e Lucamaleonte scelgono un’immagine di forte impatto visivo, e la trasformano in un wall drawing. Anche per questa volta gli artisti abbandonano la strada, si cimentano con uno spazio chiuso, legale, non pubblico.
Realizzano un’opera muraria con un disegno a matita ed acrilico, ricreando uno scenario anglosassone tipico degli anni Cinquanta. La tecnica utilizzata, simile a quella del pointillisme francese, dà vita ad un’immagine di grandi dimensioni, astratta se guardata da vicino, leggibile a distanza. L’opera, che ha preso forma in tre lunghe notti attraverso tre mani e stili diversi, rappresenta dei bambini che con la tata si avvicinano alla vetrina di un negozio: chiaro l’omaggio all’arte dolciaria e il riferimento alle teche del laboratorio con biscotti e dolcetti esposti.
Sten, Lex, e Lucamaleonte rappresentano la Street Art a Roma. La loro identità artistica e il loro stile è ormai riconoscibile nonostante il mistero e l’anonimato che si cela dietro i loro nomi d’arte. Le icone che rappresentano, tecnicamente così perfette, vengono inizialmente rubate al cinema e ai media, diventando poi sempre più introspettive e orientate al privato. Sono tracce improvvise per chi le trova, ma dietro di esse si nasconde un lavoro ben preciso, realizzato con stencil, sticker, poster. La città e le strade ne testimoniano l’esistenza, che seppure fugace, è in grado di catturare sia lo sguardo che la curiosità di chi, come affermano gli artisti stessi, “ha ancora la capacità di osservare”. La sfida che lanciano è quella di incoraggiare un’arte libera, che non abbia timore di esprimersi.
In occasione dell’opera site specific sono stati esposti all’interno dello spazio Bocca di Dama sia alcuni lavori realizzati da ciascun artista singolarmente, sia un’opera collettiva su carta che ha come protagonisti i personaggi di Alice nel Paese delle Meraviglie.
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