Pur così semplice e gioiosa alla vista, l’opera di Giovanna Marini si basa su un lunga ricerca che l’artista porta avanti da anni sul gioco e sulla struttura della favola. Nata a Montecatini Terme, dal 1975 vive e lavora a Roma. Vediamo come ci si presenta l’opera: sul pavimento della galleria sono collocate delle tavole di legno. Hanno la forma di rettangoli, triangoli o figure geometriche irregolari. Dipinte con i toni dell’azzurro, del blu e dell’arancione sono disposte in modo tale da comporre differenti disegni e geometrie. Una sorta di puzzle, e sopra ad alcuni pezzi sono poggiate delle palle, anch’esse colorate. Anche in alcuni angoli della sala ci sono dei pezzi, che danno davvero l’impressione di essere lì in attesa di avere un proprio posto nella composizione. Ogni isola, così le definisce l’artista, è composta da un suo proprio disegno. L’intento dell’installazione non è però quello di porsi alla contemplazione del visitatore, sono infatti previsti dei laboratori di indagine con gruppi di bambini che potranno, giocando, scomporre e ricostruire le isole.
In questo processo di interazione si pongono anche altri interventi previsti nel corso dell’esposizione. Lunedì 29 aprile alle 18:30 sarà presentata una parte di Battito, Naso, Lungo.
Martedì 7 maggio, alle 18:30, sarà presentata la videoinstallazione di Silvia Stucky Mobile – Immobile.
Giovedì 16 maggio, sempre alle 18:30, il Gruppo Aritmie terrà un gioco – concerto con percussioni strumenti a fiato ed elettronici. In questa occasione sarà presentato il catalogo della mostra.
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