27 maggio 2015

Fino al 18.VI.2015 Flavio Favelli, Gli Angeli degli Eroi MAXXI, Roma

 

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Una pagina di storia recente scritta oro su nero: così si è trasformata una delle pareti della hall del MAXXI di Roma per mano dell’artista Flavio Favelli.
Un elenco di nomi e cognomi italiani con accanto scritto luogo e data di morte costituiscono la lista ufficiale dei militari italiani deceduti durante le missioni belliche (cosiddette di pace) dagli anni 50′ ai giorni nostri.
In occasione della mostra Architettura in Uniforme, l’opera di Favelli -accanto al lavoro di Adrian Paci e Roland Sejko “Sue proprie mani”-  innesca riflessioni e prese di coscienza sul nostro passato recente.
“Gli Angeli degli eroi” -titolo dell’opera- non è altro che parte dell’incipit di una preghiera  scritta a mo’ di epitaffio in memoria di Luca Sanna caduto in guerra nel 2011 in Afghanistan: “Caro Luca grazie! Gli angeli degli eroi ti sorridono mentre ti fanno la scorta d’onore fino alla luce di dio in paradiso!!! Viva l’Italia”.
“Eroi”, “onore” e soprattutto “Viva l’Italia” sono termini desueti, lontani dalla nostra quotidianità, ma relativi ad un passato di recentissima memoria.
Con una logica che antepone le ragioni contenutistiche a quelle estetiche per restituire la freddezza archivistica di dati reali, il lavoro di Favelli tocca determinate corde nella compagine di un momento storico in cui è più forte la dimenticanza e la rimozione perché sembra non esistano corrispondenze reali tra gli schemi ufficiali e i sentimenti diffusi e l’ufficialità soffre di una profonda scollatura con la realtà e il sentire comune. 
Flavio Favelli, Gli Angeli degli Eroi, dettaglio
Primo indizio di questa constatazione è la scelta dell’artista di fare un elenco ufficiale ( e non non-ufficiale) che suona quasi come un gesto rivoluzionario al contrario, una necessità che può esistere solo all’interno dei confini italiani, poiché “l’ Italia, a differenza di altri paesi europei, ha un rapporto contraddittorio e sofferto con il suo esercito che è spesso percepito come un ente estraneo e lontano, mai reale”, ricorda l’artista.
Con la lista (pervenuta dal Ministero della Difesa) alla mano, Favelli ha creato un monumento commemorativo ai caduti in guerra, inducendo a riflessioni tese tra due poli: la questione del ricordo delle vittime e quella dell’esistenza dell’esercito. Ambedue questioni scomode che provocano spesso disagio e fanno rimbalzare i pensieri tra l’inadeguatezza di un ricordo tanto distante quanto vicino nel tempo e l’imbarazzo di superare il “politicamente corretto” per cercare motivazioni personali e collettive dell’esistenza dell’esercito, della divisa, della guerra e dei relativi cerimoniali, tutti italiani.
Tante le sfaccettature presenti nell’opera di Favelli, molte delle quali impongono interrogativi individuali e corali. Qual è il nostro rapporto con l’esercito italiano? Perché è importante ricordare? E come lo si può fare?
Vivo era il ricordo descritto da Elio Vittorini nell’ultima pagina di Conversazione in Sicilia quando Silvestro, il protagonista, smaltisce una sbornia ai piedi di una statua dedicata ai caduti:
“Perché piangete? chiedevano. Ma io non avevo nessuna risposta da dar loro. Non piangevo per qualche ragione. In fondo non piangevo nemmeno; ricordavo; e il ricordo aveva questa apparenza di pianto agli occhi altrui. Che potevo fare? Continuavo per la mia strada. E giunsi ai piedi dell’ignuda donna di bronzo ch’era dedicata ai caduti (…) Non piango. Io smaltisco una sbornia. (…) Mi chiese l’arrotino: – Oh dove avete preso questa sbornia? Nel cimitero – io gli risposi- ma non bisogna parlarne. (…) e io finii di fumare, finii di ricordare. Smisi di piangere.”
Eppure è importante non smettere di ricordare e l’artista, provocandoci o mettendoci di fronte a una semplice realtà, può aiutarci a farlo. 
In occasione del finissage una Banda interforze accompagnerà la presentazione del libro realizzato da Albumarte con Vittorio Urbani, alla presenza del ministro della difesa Roberta Pinotti.

Giuliana Benassi
mostra visitata il 28 aprile
Dal 2 aprile 2015 al 18 giugno 2015
 Flavio Favelli, Gli Angeli degli Eroi
MAXXI, 
Via Guido Reni, 4/A
00196 Roma
Orari: dal martedì al venerdì 11.00-19.00
Sabato 11.00-22.00
Domenica 11.00-19.00

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