Categorie: roma

fino al 18.XII.2004 | Buell | Roma, Café Europe

di - 16 Novembre 2004

Negli spazi domestici della galleria, la pittura di Buell (Parigi, 1963) può presentarsi inizialmente come ospite inopportuno. Brutale, chiassosa, per nulla incline ai convenevoli della buona etichetta, l’opera dell’artista francese lascia poco spazio alle formalità, per gettare subito in faccia l’urgenza del suo messaggio necessario e interpellarci con un linguaggio potente e sonoro.
Le figure umane dipinte nelle tele in mostra sembrano aver dismesso come un abito inutile la facciata superficiale assunta per aderire ai condizionamenti della società contemporanea: o meglio di quei modelli mostrano la vera essenza, fatta di violenza sottile e squallido conformismo.
La riflessione sulla superficie fittizia delle immagini permette all’artista di penetrare in profondità, “svelando paradossalmente” – spiega lui – “un’umanità sublimata”. Sublimata non significa idealizzata: la pittura di Buell, così come quella di Francis Bacon, con cui intrattiene chiari rapporti, non si nutre nei beati lidi del super-umano, ma preferisce dare concretezza al sub-umano, al principio immanente del nostro vivere nel mondo.
Dalle icone disfatte dei campioni sportivi (Wild Laker, 2003) o di Étoiles da manicomio, dalle maschere mostruose dei prodotti umani del mondo odierno (Made in USA, 2003, Made in China, 2004), Buell fa emergere la forza originaria e tragica di quello che egli stesso definisce l’Ultra-sensibile. E non si tratta –ovviamente- di un principio trascendente, ché gli esseri sofferenti dipinti in queste tele sembrano aver abbandonato da tempo qualsiasi orizzonte altro rispetto a quello della loro patetica esistenza. Il senso del sacro è nell’opera dell’artista una forza di verità che preme violentemente da dentro, da sotto le immagini, provocando in esse una “crisi epilettica” e rivelando il loro valore più profondo.
Esemplare è la serie di opere dedicata alle Vahiné, immagini femminili che rimandano al nome delle selvagge di Tahiti, ma che del fascino sensuale e materno delle bellezze ritratte da Gauguin non conservano nulla. Goffe, volgari, simili a fiori appassiti, le donne dipinte dall’artista sono fatte oggetto di deformazioni violente, frutto di una volontà di disvelamento che fa emergere il brutto, il deforme, il grottesco. Esse appaiono sia come degradazione di un modello stereotipato di bellezza, sia come testimonianza sublime e tragica.
Dallo stereotipo Buell l’alchimista ottiene l’archetipo, il modello originario: “quello del sopravvissuto” –scrive nel catalogo della mostra Jean-Luc D’Asciano- “l’uomo mutilato, l’assurdo, ovvero l’incarnazione eterna dell’essere umano”.

costanza paissan
mostra visitata il 9 novembre 2004


Buell
Roma, Café Europe – Centro di Arte Contemporanea
Via dei Prefetti, 46 (centro storico, piazza del parlamento)
dal martedì al venerdì 11-13 e 16.30-19; sabato 11-13 (lunedì chiuso)
ingresso libero
catalogo in galleria con testi di Jean-Luc D’Asciano e Marco Tonelli, a cura di Giulia Allegri
per informazioni: tel. +39 06 68 80 56 10
fax +39 06 68 30 74 65
e-mail cafeurope@interfree.it


[exibart]

Articoli recenti

  • Mostre

Brassaï. L’occhio di Parigi: a Bassano del Grappa un nuovo grande capitolo di storia della fotografia

Fino al prossimo 21 aprile il Museo Civico di Bassano del Grappa ospita “Brassaï. L’occhio di Parigi”, la mostra realizzata…

24 Dicembre 2024 0:02
  • Mostre

Armonie mediorientali e ritmi universali in Fondazione Prada a Milano

Fino al 24 febbraio l’installazione site specific dell’artista marocchina Meriem Bennani dà forma a una misteriosa sinfonia attivata da molteplici…

23 Dicembre 2024 19:07
  • Mostre

Parigi esplode di mostre: una ricognizione dalla capitale culturale dell’Europa

Parigi continua a fare della cultura un tassello cruciale di sviluppo: l’offerta delle grandi mostre, visitabili tra la fine del…

23 Dicembre 2024 17:59
  • Mercato

Dentro l’asta. Il vestito rosso di Domenico Gnoli

Una rassegna di alcuni lotti significativi dell’anno che sta per finire, tra maestri del Novecento e artisti emergenti in giro…

23 Dicembre 2024 17:42
  • Bandi e concorsi

DGCC e American Academy, l’open call per una nuova residenza per curatori

Un ponte tra Italia e Stati Uniti: c'è tempo fino al 30 gennaio 2025 per partecipare alla nuova open call…

23 Dicembre 2024 12:05
  • Personaggi

Addio a Edoardo Ferrigno, tra i pionieri dell’Astrattismo a Napoli

Ci lascia uno dei riferimenti dell’astrazione in Campania, con il suo minimalismo, rigorosamente geometrico, potentemente aggettante nella spazialità e nell’oggettualità.…

23 Dicembre 2024 11:05