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Fino al 18.XII.2015 | Richard Wright | Gagosian, Roma

di - 6 Novembre 2015
Richard Wright (Londra, 1960) si è formato come pittore nella Glasgow degli anni ’80, fin dai suoi esordi ha eletto la pittura a suo medium espressivo privilegiato nonostante questa tecnica, in quel periodo e in quel luogo, non fosse assolutamente in auge e anzi venisse considerata obsoleta e polverosa. Ma, anche nel Regno Unito e in Scozia, verso la fine degli anni ’80 esplode la moda della pittura, e come dice Wright «…ad un certo punto c’era solo pittura dappertutto e tutto era diventato molto decadente troppo velocemente. Ho quindi volontariamente smesso di dipingere perché ormai mi sembrava una pratica eccessivamente alla moda e quindi, dal mio punto di vista, troppo market oriented».
È del 1991 il suo primo wall painting, una pratica che diventerà la sua cifra stilistica distintiva e che nel 2009 gli farà vincere il prestigioso Turner Prize. Richard Wright è un artista controverso, idealista e raffinato e i suoi lavori site-specific riescono ad essere sia totalmente contemporanei, grazie ai loro pattern rigorosi che risentono della lezione di Mondrian e del costruttivismo russo di El Lissistzky che, soprattutto nei lavori degli ultimi anni, romantici e avvolgenti.
La tecnica pittorica, nonostante le superfici trattate siano spesso vastissime come il soffitto di una delle sale del Rijksmuseum di Amsterdam, è completamente manuale e Wright può quindi essere considerato un vero e proprio Homo Faber di stampo tardo medievale e rinascimentale.

A Roma l’artista ha cambiato la percezione dello spazio della galleria utilizzando come materiale la luminosità delle giornate solatie che ancora scaldano la capitale in questo periodo dell’anno. Le due finestre verticali della sala ovale sono infatti diventate gli ideali supporti dove incastonare le grandi vetrate modulate sui toni del bianco e del blu realizzate con l’antica tecnica degli smalti “cloissonè”. L’effetto della luce che filtra attraverso l’intreccio della decorazione è decisamente scenografico e barocco nonostante il rigore geometrico dell’esecuzione. Wright in passato, con uno spiccato spirito idealista, ha spesso sfidato il mercato dell’arte, un vorace padrone costantemente in cerca di manufatti , distruggendo i suoi lavori site-specific una volta scaduto il termine dell’esposizione, sostenendo che i suoi intricati e affascinanti wall painting erano opere “Non per il futuro ma per adesso” . In questa sua prima personale italiana l’artista oltre alle vetrate smaltate ha presentato anche un’installazione, al centro della sala principale, formata da un lungo tavolo di legno tipo “fratino” dove ha allineato una serie di libri, di cui alcuni con le pagine decorate da delicati disegni a matita e acquerello. Richard Wright oltre che un musicista semi-professionista, e il ritmo che sprigiona dalle sue composizioni grafiche e pittoriche non è certamente un caso, è anche un raffinatissimo intellettuale e un bibliofilo attento e la qualità dei testi scelti ne è la dimostrazione evidente. Alle pareti della galleria tre piccoli acquerelli completano un’esposizione da non perdere magistralmente giocata sull’equilibrio di minimi scarti percettivi che ben convivono con la  fascinazione prodotta dalle due opere monumentali.
Paola Ugolini
mostra visitata il 29 settembre
Dal 29 settembre al 18 dicembre 2015
Richard Wright
Gagosian
Via Francesco Crispi 16
00187 Roma
Orari: da martedì a sabato dalle 10:30 alle 19:00
Info: 06.4208.6498, roma@gagosian.com

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