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Alcune location del centro di Roma accolgono la mostra a cura di Marina Dacci e Krištof Kintera, “Hidden Beauty”.
La galleria di Sara Zanin ospita opere di Anna Hulačová, Pavla Sceranková, Richard Wiesner mentre lavori dello stesso Kintera sono dislocati anche all’esterno in spazi espositivi d’eccezione, come una ferramenta, una libreria, un negozio di bici e uno di bonsai. L’arte provoca, ammicca e stimola la curiosità dei visitatori. Le opere, presentate in luoghi comuni, sono decontestualizzate – o forse ricontestualizzate – pensate per un contesto altro dal solito, così da innescare un nuovo modo di guardare e di pensare le cose e la vita.
L’intero progetto promana dal pensiero del co-curatore Kintera. Il titolo della mostra e le opere associate alle scelte allestitive chiariscono il concetto: la bellezza non è per forza esteticamente appagante, è un atteggiamento nei confronti della vita, una ricerca che parte dalla realtà estensiva per poi entrare in contatto con l’interiorità e diventare un’indagine esistenziale.
I quattro artisti praghesi vogliono restituire a Roma uno sguardo collettivo nel raccontare una storia che reinventa il mondo intero. Tratto comune è l’uso di oggetti qualsiasi ripensati in senso artistico ad eccezione di Anna Hulačová che, tuttavia, nell’eseguire opere “tradizionali” come sculture, si serve di materiali quotidiani come la colla per facciate o il cemento.
Installation view dell’opera di Krištof Kintera pensata per Albero Antico Bonsai all’interno della mostra Hidden Beauty, 24 marzo-19 maggio 2018, Z20 Sara Zanin Gallery, Roma
La mostra itinerante colpisce per la varietà delle location dove le opere si rapportano con lo spazio che le ospita e di cui assumono la forma o la materia, sono messe in relazione con il contesto e con gli altri oggetti che le affiancano. Nel negozio di bonsai si riflette sull’idea di nuova natura elettronica in cui, tutto sommato, resta l’idea di natura in senso stretto; in libreria un totem di volumi e cemento ricorda il peso della storia. Altre installazioni sono ironiche, come la crema che trasborda dal cesto in pasticceria dal gusto pop, mentre altre sembrano casuali ma sono invece ricercate come il prototipo in ferramenta in cui le connessioni interpersonali sono viste come sinapsi celebrali. L’oggetto usato potrebbe “non esser più” o perdere di significato – ciò si esprime bene nella forma afflosciata della torre di cuscini polverosi nel negozio di seconda mano – ma il senso che si vuole dare è che, per avere un’altra possibilità, basta cambiare prospettiva e approcciare con un nuovo sguardo.
La ricerca si sviluppa su più livelli di lettura colti in base all’interesse dell’osservatore. L’incontro procurato, casuale-ma-non-a-caso, molto radical e parte da lontano, forse da William Burroughs, ma è senz’altro inusuale nel contesto contemporaneo romano.
Un esperimento che segna un momento particolare per la galleria di Sara Zanin, innescando un processo finalizzato, anche, a coinvolgere un pubblico più ampio.
Valeria Parisi
Mostra visitata il 24 marzo
Dal 24 marzo al 19 maggio 2018
Anna Hulačová, Krištof Kintera, Pavla Scerenková, Richard Weisner, Hidden Beauty
Z2O Sara Zanin Gallery
via della Vetrina n. 21 – 00186 Roma (RM)
Orari: martedì – sabato dalle 13.00 alle 19.00 (o su appuntamento)
Info: +39 0670452261- www.z2ogalleria.it – info@z2ogalleria.it