Magnifiche vedute permettono di ammirare, come in un album di fotografie, i più bei paesaggi italiani ed esteri. Numerose città italiane e straniere (tra cui Venezia, Roma, Milano, Torino, Nizza, Ginevra, Granata, Costantinopoli) descritte nell’intensità delle loro atmosfere e dei loro colori, ripresi nelle diverse ore del giorno e da prospettive differenti. Sono i quadri del vedutista Ippolito Caffi, il più rappresentativo paesaggista italiano dell’Ottocento, riuniti in un’esposizione a Palazzo Braschi –dopo l’allestimento dello scorso anno a Belluno– che celebra una città, Roma, importante nella sua carriera di artista. Caffi infatti vi soggiornò per oltre dieci anni e la città eterna è molto presente nei suoi lavori assieme a Venezia, dove ebbe modo di frequentare l’Accademia delle Belle Arti e di acquisire i primi riconoscimenti di pubblico e di critica oltre alle prime commesse importanti.
Sono più di 180 le opere in mostra: quadri, disegni, acquerelli, provenienti da vari musei italiani e da prestiti da Londra e Copenhagen, che attestano la ricca personalità di un artista il cui lavoro si inserisce nella scia di altri grandi paesaggisti veneti come Canaletto e Guardi, e che fu anche un grande viaggiatore, dalla mente aperta sul mondo e sulla conoscenza. Scriveva infatti che “…le cognizioni sono la sorgente donde viene la felicità”; fu un valente patriota che non esitò ad arruolarsi per difendere gli ideali in cui credeva, fino a incontrarvi la morte, a 57 anni, nella battaglia di Lissa del 1866, nel corso della terza guerra d’indipendenza.
La luce è sempre la grande protagonista di tutte le opere, il punto di vista dal quale sono illustrati i diversi paesaggi raffigurati, come fece lo stesso Monet, a diverse ore del giorno. Sono celebri le famose vedute notturne come Fuochi di Bengala al Colosseo, Festa notturna a San Giovanni e Paolo, Veduta notturna del Colosseo.
Molto nota all’epoca la rappresentazione del carnevale a Roma nella Festa dei moccoletti in via del Corso, dove protagonista è la folla, in mezzo ad un tripudio di luci, bagliori e fuochi d’artificio. Ci sono poi i paesaggi esotici e nostrani ritratti nella luce rovente del tramonto come Il vento di Simun nel deserto, La veduta di Roma dal Pincio mostrata nella luce rossa del tramonto che illumina il cielo e proietta già delle lunghe ombre sul selciato. Molto romantico come soggetto ed ambientazione il Volo sul pallone, che ricorda le atmosfere languide di certi quadri di Turner.
Caffi fu molto apprezzato già durante il suo tempo, tanto da essere così descritto dallo scrittore e poeta francese Théophile Gautier, suo coetaneo: “..un veneziano che dopo Canaletto, dopo Bonington e dopo Joyant¸dopo Wildt, dopo Zien, ha trovato il mezzo di dipingere Venezia sotto un nuovo aspetto. La sua veduta del Canal Grande e di santa Maria della Salute in inverno, con un lenzuolo di neve sulle cupole e sui palazzi, è un’autentica novità”.
consuelo valenzuela
mostra visitata il 15 febbraio 2006
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