Nel film Tutti i santi giorni di Paolo Virzì un erudito Luca Marinelli porta tutte le mattine il caffè a letto alla sua fidanzata, annunciandole il santo del giorno e la sua breve biografia. Un piccolo almanacco mattutino che dà ritmo alla resistenza operata dai due protagonisti alla loro difficile quotidianità. Il tema del tempo ha da sempre interessato gli artisti e ultimamente il pubblico dei social che a ricorrenze, anniversari e compleanni è affezionato. In questa originale mostra ci si interroga sull’intervallo delle 24 ore nell’arte contemporanea, misura organizzatrice che si contrae e si espande senza sosta nella nostra percezione e si dilata nel tempo virtuale di internet.
Inaugurata il 29 aprile al Macro di via Nizza, curata da Antonella Sbrilli e Maria Grazia Tolomeo, prende il titolo da un piccolo arazzo di Alighiero Boetti nella prima sala: Dall’oggi al domani. Lungo un percorso rigoroso ed essenziale allestito al primo piano del museo si segue la linea del tempo di una giornata: dall’orologio al calendario, da internet al cinema, dai materiali poveri alla luce, 70 le opere di artisti internazionali che indagano come l’uomo viva, scandisca, calcoli, osservi il tempo quotidiano permettendoci, una volta tanto, di soffermarci ad ammirare le 24 ore, i 1 440 minuti di occasioni, gli 86 400 secondi in visione, citando un verso della Szymborska. “La normalità straordinaria del giorno è diventata opera d’arte nei Libri d’Ore, nelle allegorie delle parti del giorno, nei monumenti commemorativi, nei calendari d’autore. Gli artisti ne hanno sentito il fascino e il vincolo” (dall’Introduzione in catalogo).
La mostra è organizzata per tematiche: ritmi, oggi e domani, giornate di lavoro, date, calendari, diari, passaggi, 24 ore. Particolarmente graditi al pubblico dell’inaugurazione sono stati il lavoro di Daniela Comani Sono stata io. Diario 1900-1999, in cui l’artista bolognese racconta i grandi eventi del Novecento in prima persona, su un muro di date e parole; la performance di Chiara Camoni, che ci restituisce i 10 giorni tagliati dal calendario nel 1582 per riallineare i mesi con le stagioni; l’opera video di Puppi, ispirata al film Psycho e al suo (quasi) fedelissimo remake; gli arazzi e i calendarietti di Boetti con i riferimenti temporali; le date minimaliste di On Kawara e di Vezzoli; le tele di Pietrella ‘dipinte’ con i timbri a data; il calendario che riporta sempre ‘OGGI’ di Cattelan; le pagine di diario che si dissolvono in mostra di Pablo Rubio; l’autobiografia algoritmica di Iaconesi e Persico. Solo per citarne alcuni, perché gli artisti sono molti e di gran livello: Paolini, Opalka, Ceroli, Baruchello, Mattiacci, De Dominicis, Vautier, Maciunas, Ghirri, e ancora.
Chiude il percorso un’installazione di Zaha Hadid per Bulgari, sponsor della mostra, ispirata alla pelle del serpente, simbolo del tempo eterno dell’uroboro e motivo caro alla maison. Sarà lo spazio per le iniziative – tante – che animeranno il calendario espositivo fino alla chiusura il 2 ottobre.
Dall’oggi al domani si può fruire in diverse modalità: è la mostra al Macro; è sul blog diconodioggi.it, ideato e curato dalla stessa Antonella Sbrilli; è su Twitter, Instagram e Facebook, dove la mostra è iniziata con 7 giorni di anticipo in un countdown condiviso dagli utenti seguendo l’hashtag #OggiDomani. Infine, ideale estensione della mostra sarà dal 17 maggio Il cerchio dell’arte. Tempo e Denaro al Centro Trevi di Bolzano, un percorso multimediale interattivo sul rapporto tra tempo e denaro nell’arte come nella cultura contemporanea.
Maria Stella Bottai
mostra visitata il 29 aprile
Dal 30 aprile al 2 ottobre 2016
Dall’oggi al domani. 24 ore nell’arte contemporanea
Macro, via Nizza 138, Roma
Orari: da martedì a domenica ore 10.30-19.30
Info: www.museomacro.org