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15
settembre 2014
Fino al 2.XI.2014 Dreamings. L’Arte Aborigena Australiana incontra de Chirico. Museo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese, Roma
roma
Colorata, sgargiante, vivace: una mostra che sembra proprio un sogno. Dal ponte tra la cultura aborigena australiana e l'arte occidentale nasce uno scambio tanto azzardato quanto originale -
Cosa succede se un nutrito gruppo di artisti aborigeni australiani entra in contatto con l’arte di Giorgio de Chirico? É ciò a cui questa mostra tenta di rispondere inscenando un ipotetico dialogo tra alcuni esponenti del movimento artistico australiano “Western Desert” e la Metafisica dechirichiana.
Un connubio davvero azzeccato se si pensa che il “Western Desert”, nato nel 1971, presenta numerosi elementi in comune con l’arte contemporanea occidentale come la tendenza all’astrazione ma soprattutto la necessità di rifugiarsi in una realtà “altra”, cosmologica, vicina al mito e al mondo onirico, come reazione allo choc della modernità.
Un concetto non molto distante dalla Metafisica di Giorgio de Chirico (Volos, Grecia, 1888 – Roma, 1978) che individuava come spazio topografico privilegiato surreale il mondo classico della Grecia. Gli artisti ascrivibili al “Western Desert” provengono principalmente dalla vastissima e scarsamente popolata zona centro meridionale dell’Australia, di cui un filone rimane saldamente ancorato alle origini vivendo nelle comunità più remote dell’entroterra, mentre l’altro vede artisti di tradizione indigena che, sebbene urbani, mantengono un legame con la cultura nativa.
La pittura aborigena rivela una spiccata e inaspettata analogia con l’arte contemporanea occidentale, attraverso l’utilizzo di materiali moderni – in prevalenza l’acrilico – e l’astrattismo come rappresentazione dei riti e cicli di canti ancestrali che favoriscono il sogno a occhi aperti e la “presenza metafisica”. Punto di incontro tra l’istanza aborigena e quella metafisica è Imants Tillers (Sydney, 1950) a cui si deve il merito di aver condotto un dibattito sul post-colinialismo e la globalizzazione che ha gettato una nuova luce sul “Western Desert”, non più solo come testimonianza d’arte etnografica ma come valida espressione d’arte contemporanea. Tra i maggiori artisti australiani del “citazionismo”, Tillers cita nella sua arte più fonti. Guardando da un lato all’arte australiana, dall’altro all’eredità dechirichiana, Tillers se ne appropria e le fonde insieme dando vita a un’unione inedita. L’esposizione si avvale di più di 50 opere – provenienti in gran parte dalla collezione Sordello Missana che dal 2001 raccoglie manifestazioni artistiche australiane – e le opere di de Chirico appartenenti alla collezione permanente del Museo Carlo Bilotti il quale, con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico europeo alla conoscenza dell’arte indigena australiana, prosegue la propria apertura nei confronti di altre culture straniere, cercando costantemente un dialogo tra la collezione permanente del museo e le mostre temporanee.
Eleonora Scoccia
mostra visitata l’8 luglio
Dal 4 luglio al 2 novembre 2014
Dreamings. L’Arte Aborigena Australiana incontra de Chirico.
Museo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese
Viale Fiorello La Guardia – 00197 Roma
Orari: fino a Settembre dal martedì al venerdì 13 – 19. Sabato e domenica 10 – 19
Da Ottobre dal martedì al venerdì 10 – 16. Sabato e domenica 10 – 19.
Info: Tel 060608 tutti i giorni dalle 9 alle 21
info@museocarlobilotti.it – www.museocarlobilotti.it