La storia della rinascita culturale di Roma passa anche per l’attività ormai più che decennale di
Enzimi. Il festival di arte e spettacolo negli anni ha portato a Roma artisti internazionali, affiancandoli alle produzioni italiane e proponendo programmi divisi per diverse discipline, in modo da proporre sperimentazione e un più diffuso intrattenimento culturale. Fin dalla sua nascita, si è caratterizzato per uno spirito nomade, che lo ha portato di anno in anno a occupare luoghi diversi e spazi non tradizionalmente deputati a quel tipo di attività: dalle piazze alle stazioni, dal litorale al Chiostro del Bramante, solo per citare alcune circostanze.
Ora però Enzimi cambia faccia. Si dà uno spazio abbastanza definitivo e muta anche il taglio della propria programmazione. Quest’anno si presenta nel Mattatoio, luogo in continua trasformazione che, dal prossimo anno, sarà sede de La Pelanda, centro di produzione culturale gestito da Zoneattive, società ‘giovane’ del Comune di Roma che dal ‘99 segue il progetto. Qui avrà luogo
Enzimi e l’edizione di quest’anno ne è un’anticipazione.
Altro tratto distintivo rispetto al passato è il target degli artisti e, di conseguenza, si presume dei visitatori: non più nomi affermati ma giovani talenti e progetti che spesso attraversano diversi linguaggi, a partire da quello del web.
Talent Out! è stato il grido di battaglia di Zoneattive. Un
call for sul sito di Enzimi e sono partite migliaia di proposte progettuali. I selezionati sono passati dalla rete alla strada con interventi urbani, giochi collettivi, workshop, dibattiti e aperitivi curati da “Bonsai – A small corner of ideas, food, art & music”, piccola realtà al femminile che, per l’occasione, ha anche selezionato alcuni interessanti dj, da
Firewater a
culturaelettronica.it e
Afrodisia, fino al loro personale dj-set
Bonsai.
La musica, quindi, mantiene il suo carattere di rilevanza aggregante anche all’interno di
Enzimi che, in ogni caso, sempre l’accompagna a un aspetto visuale. Ne sono un esempio
I’M ANITa,
Dj Coppola,
Leo Pari,
IntiMan,
Patchwork Video Crew,
Egocentrix,
Sinapsya,
ctrl_V, tra quelli presentati da Davide D’Atri, promotore della netlabel che diffonde musica creative commons. Perché quest’anno
Enzimi riserva particolare attenzione alle tematiche legate ai “diritti degli utenti”, alle licenze e agli
open source, al centro del progetto dei
Graffiti Research Lab, che tentano di integrare queste tecnologie con “l’attivismo graffitaro”.
E poi ancora sarà visibile il video
Panorama_Roma di
Zimmerfrei, simultaneamente proiettato al festival BAC 07 di Barcellona, così come il progetto
ContainerArt a cura di Ronald Lewis Facchinetti sarà proposto contemporaneamente a Gerusalemme. Si tratta di video di artisti, tra cui l’ecuadoriana
Maria Rosa Jijon e l’italiano
Emanuele Costanzo, proposti in container, secondo una pratica ultimamente particolarmente frequentata in Italia e all’estero.
E poi caccia al tesoro, installazioni e feste. S’inizia con il “Bit Beat Party” a cura di
8-b.it, in collaborazione con To Lose La Track e Cervello Meccanico Records.
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Nella locandina Silvia Calderoni