A seguito di una lunga e meticolosa indagine è stato ricomposto il nucleo fondamentale della Collezione Giustiniani. Settanta opere, delle seicento originarie, sono ospitate nelle eleganti sale del piano nobile di Palazzo Giustiniani, oggi sede del Senato della Repubblica, per la prima volta aperto al pubblico in occasione di questa splendida mostra. E’ un tributo agli artisti del ‘600, che implica un alto riconoscimento dell’attività di collezionisti dei fratelli Benedetto e Vincenzo Giustiniani. Una raccolta di opere, di fondamentale importanza nello scenario storico-artistico seicentesco, è stata realizzata con passione e arguzia e poi dolorosamente dispersa, a causa della pesante pressione fiscale napoleonica che ha indotto la famiglia alla vendita dei singoli pezzi in varie nazioni.
La mostra rivela i gusti della Collezione Giustiniani. Dopo una breve presentazione dei membri della famiglia che più si sono dedicati a questa attività, nella I stanza, “Quadri Antichi”, sono esposti dipinti cinquecenteschi che costituiscono imprescindibili premesse alle future innovazioni caravaggesche. L’indagine artistica pone al centro del suo interesse la rappresentazione della luce e l’indagine psicologica dei personaggi raffigurati. I nomi sono quelli di Lorenzo Lotto, “Ritratto di giovane con uffiziolo”, Paolo Veronese, Luca Cambiaso, presente con il “Cristo davanti a Caifa” (post 1570) e Il Cavalier D’Arpino. La II Stanza è dedicata a Caravaggio. Il meraviglioso “Suonatore di Liuto” (1595-1596) trova spazio accanto all’”Amore vincitore” (1601-1602), entrambe opere di una eccezionale realizzazione tecnica. L’esposizione delle due rappresentazioni di Giovanni Baglione, “Amor Sacro” e “Amore profano”, vuole rendere evidente lo stretto contatto tra le ricerche figurative di questi due artisti. Un contatto non proprio pacifico dal momento che Caravaggio accusò Baglione di imitare la sua arte e le conseguenti reciproche imputazioni condurono i due a confrontarsi in un processo. Gli atti del processo sono una miniera preziosissima di informazioni sui modi di vivere e di convivere degli artisti nel ‘600, e ci aiutano a meglio comprendere una personalità singolare, quale quella di Michelangelo Merisi. Alcuni critici hanno voluto riconoscere il ritratto di Caravaggio nel volto del diavolo dell’”Amor sacro e amore profano” (1602) di Baglione, come ulteriore conferma del cattivo sangue che scorreva tra i due pittori. La III Stanza è dedicata a Caravaggio e ai Caravaggeschi. Opere di Caravaggio sono: “L’incoronazione di spine” (1602-1604), la cui appartenenza alla collezione è stata confermata dagli studi condotti dalla prof.ssa Silvia Danesi Squarzina, curatrice della mostra, e dal suo Comitato Scientifico (notizia che ha inoltre consentito di sciogliere molti nodi circa le datazioni controverse delle opere di Caravaggio), “San Girolamo Penitente” (1605 ca.) e “Incredulità di San Tommaso ” (1600-1601), raffigurazione quasi cruenta per la forte carica naturalistica che caratterizza questo dipinto.
Tra i Caravaggisti sono presenti lo spagnolo Jusepe de Ribera, l’olandese Van Baburen, i francesi Valentin de Boulogne e Nicolas Regnier e gli italiani Bartolomeo Manfredi e Francesco Buoneri. Questi artisti condividono una ricerca che prende le mosse dal colorismo e dal luminismo caravaggesco rielaborati secondo un gusto personale. Giungiamo così alla IV Stanza, “Paesaggi”, che ospita opere di Annibale Carracci, Pietro Testa, Claude Lorrain e Nicolas Poussin. Il percorso si conclude nella Galleria in cui sono esposte opere della Scuola Bolognese. Di Francesco Albani è clamorosa la scoperta di quindici dipinti creduti perduti. Completano la mostra sculture, incisioni, disegni, documenti e tutti gli oggetti che componevano la ricca Collezione Giustiniani.
L’allestimento elegante e suggestivo mette in risalto i valori luministici delle tele.
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Grazie del messaggio "in diretta" a Nando. Peccato non aver una foto che documenti quanto dici, sarebbe stato bello.
Dall'articolo sembra che non abbiano rovinato la mostra. Davvero? Magari...
Sto scrivendo il messaggio dal WAP, un panico, siamo migliaia, la fila arriva fino al Pantheon...ciao
ma siamo pazzi? Una mostra cosi e niente foto ?
bha !!
gli orari sono sbagliati, un po più di attenzione.
Caro Francesco, non ci risulta che gli orari siano sbagliati. Lei che orari ha trovato? Ha avuto dei problemi per visitare la mostra?
Ci faccia sapere, in caso fossero davvero errati faremo in modo di correggerli subito.
Saluti
sono stata alla mostra sabato scorso!mi è piaciuta un casino!!non vedo l'ora di tornare a roma per vedere anche la mostra su Magritte!!ciao a tutti!!!
Che meraviglia quel Michelangelo del Settecento!
Ho visitato la mostra il 9 aprile e vorrei fare i complimenti per l'allestimento e anche per come è stato realizzato il catalogo:finalmente un volume con ottime illustrazioni e un corredo critico adeguato!
Visita di sabato 28 aprile. Come preannunciato sarebbe toccato a Velasquez, ma l'occasione si sa...La mostra lascia un ricordo indelebile, l'allestimento è ottimo anche nelle sale più anguste ed il Caravaggio primeggia nonostante sia "miscelato" ad altre notevoli tele dell'epoca. L'accoglienza è stata buona in considerazione dell'assalto dato alla mostra, se la visitate in gruppo e vi attrae particolarmente il capogruppo scegliete le audioguide senza cuffia che necessitano di un contatto quasi fisico con chi materialmente detiene il decodificatore della registrazione. Nel bookshop ci si intrattiene volentieri, pieno com'è di cose graziose ed il Catalogo è ottimo. Saluti, anche alla Redazione che mi ospita, arrivederci a Velasquez.