27 aprile 2005

fino al 20.V.2005 Ra Di Martino – The Dancing Kid Roma, Monitor

 
Un uomo vive solo nel deserto della California. Di lui non sappiamo nulla, parla in modo strano, lo vediamo compiere gesti di vita quotidiana. Tutto sembra avvolto nel mistero. Tra il cinematografico ed il surreale…

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The Dancing Kid è l’ultimo lavoro di Ra Di Martino (Roma, 1975; vive a New York City), una videoinstallazione costituita da due diversi video di 13 minuti che vengono proiettati in sincrono su schermi posti in parallelo. L’opera è stata interamente girata nella Death Valley in California con un unico attore protagonista, l’inglese Stephen Campbell Moore, con cui aveva già realizzato il suo primo video. L’artista si è servita per l’occasione della collaborazione di una piccola troupe di validi professionisti e ha allestito in loco un vero e proprio set. La location nel deserto californiano è parte integrante della storia: ci riporta infatti ai numerose pellicole western (per non parlare del capolavoro di Michelangelo Antonioni, Zabriskie Point). Ed è proprio il film western Johnny Guitar di Nicholas Ray (1954) ad aver ispirato questo lavoro.
Il video narra di una troupe cinematografica che scopre nella Valle della Morte un giovane che vive in completa solitudine, in una situazione ambientale estremamente difficile. L’unico modo con cui il giovane eremita comunica sono delle brevi frasi tratte dai dialoghi del film Johnny Guitar. L’attore-Johnny si rivolge per tutto il film al suo rivale Ballerino kid, rappresentato da una giacca nera appesa a una stampella, e compie in modo enfatico atti come sparare, correre, nuotare nella sabbia, lavarsi i denti, tirare i sassi, in un clima di totale irrealtà.

Alla fine Johnny indossa la giacca nera, azione che sancisce l’avvenuto processo di completa identificazione tra i due personaggi. Nel video, girato in digitale, compaiono alcune scene tratte dal film di Ray, considerato ormai un cult movie, per le sue interpreti femminili (Joan Crawford e Mercedes McCambridge) protagoniste indiscusse, e per il colore che, per un errore tecnico compiuto a suo tempo in fase di stampa della pellicola, risulta come acquarellato, conferendo all’opera un ché di fantastico. Ra Di Martino con questo ultimo video mostra chiaramente l’importanza che ha assunto la narrazione nel suo lavoro.
Ma il fatto che la storia abbia un inizio e una fine non deve trarre in inganno, se la si analizza con attenzione, gli elementi surreali, fuori dalle regole tipiche del racconto quali il paradosso, il mistero, lo spiazzamento, sono ben presenti. Sono queste ultime che, insieme all’alta qualità delle immagini le hanno permesso di realizzare un’opera di eccellente qualità cinematografica.

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Ra Di Martino – The Dancing Kid / Monitor – video&contemporary art, dal Martedì al sabato dalle 15.30 alle 20.00 o su appuntamento – Viale delle Mura Aurelie, 19 (San Pietro – Gregorio VII) 00165 Roma – Tel/fax 0039 06 39378024 – Monitor@monitoronline.orgwww.monitoronline.org

[exibart]


3 Commenti

  1. Tracey Emin, 1963 born in London/ lives and works in London, England,
    MONUMENT VALLEY (GRAND SCALE), 1995. Photograph on vinyl, 122 x 183 cm.

    Sam Taylor-Wood, 1967 born in London/ lives and works in London, England
    BRONTOSAURUS, 1995. Video projection and sound, 10 mins. Installation view, Kunsthalle Zürich, Switzerland, 1997
    FIVE REVOLUTIONARY SECONDS X, 1997.Unique colour photograph on vinyl with sound, 107 x 500 cm.
    FIVE REVOLUTIONARY SECONDS V, colour photograph on vinyl with sound, 72 x 757 cm.

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