Essere figli d’arte non è certo sinonimo di successo, anzi a volte può diventare una difficoltà in più per emergere, per affermarsi autonomamente. Filippo Chia e Lola Schnabel espongono insieme per la prima volta in Italia e nonostante la loro giovanissima età (22 e 23 anni), si presentano con uno stile già ben definito. In comune hanno la stessa voglia di raccontare, di mostrare momenti di vita reale. Creando una sorta di album dei ricordi, nel caso di Chia composto da foto, mentre per la Schnabel da disegni, video, fotografie rielaborate e incisioni.
Momenti rubati sono i soggetti delle fotografie di Filippo Chia, tutte in rigoroso bianco e nero dai contrasti molto forti, a volte sgranate, realizzate tra il 1998 ed il 2005. Nonostante siano recenti, l’atmosfera ricorda gli Anni Cinquanta. Come nello scatto con il marinaio fotografato in Turchia su una barca di legno, la cui schiena curva segue l’andamento della vela nella medesima convessità. Se non fosse per il particolare degli occhialetti da piscina non avrebbe connotazioni temporali. O ancora l’insegna del “pollo vivo – matado” domenicano o la pubblicità del circo a Napoli: nuovamente scatti di scorci in cui il tempo non ha lasciato traccia. Un tema comune con Lola Schnabel è quello del tempo oggettivo, quello che passa e lascia segni, come nei ritratti degli anziani. Anche qui, fatta eccezione per qualche particolare (lo specchietto della macchina ad esempio) potremmo trovarci in una qualsiasi epoca.
Il ricordo più caro forse è il ritratto di Mariangela, la tata, ancora una volta un’anziana. Infine uno scatto rubato al funerale newyorkese del mafioso John Gotti, ancora stile senza tempo.
Lola Montes Schnabel presenta un lavoro fortemente autobiografico, raccontato attraverso due video, una serie di incisioni dal tema erotico, fotografie e una piccola statua in bronzo. Sua nonna, un’arzilla novantreenne, si è prestata come co-protagonista nel video, seguendo un iter che la mostra in varie fasi della sua vita e in diverse situazioni. La vediamo quindi interpretata da una bambina, poi a cavallo, poi legata ad un albero e stesa su un prato. L’altro video mostra invece il bacio appassionato che Lola diede a John Fisk (esponente della beat generation) nel bel mezzo di un presepe vivente, poco prima della sua morte per alcolismo. La creatività della giovane artista è rappresentata al meglio dalle polaroid, rielaborate in una sorta di collage, dall’ingrandimento della foto di un coperchio di un contenitore arabo e ancora in una foto della nonna immersa nella vasca da bagno con dei palloncini.
Il tema della maternità è espresso nella scultura in bronzo con funzione porta incensi, che mostra la nascita di due gemelli.
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