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Una mostra riflessiva che veste i panni ironici, sarcastici e taglienti tipici di Nathaniel Mellors, trasporta l’osservatore in una dimensione parallela in cui presente e passato si confrontano e, tra una risata e un sorriso, prende atto dell’inconsistenza e dell’aridità contemporanea in cui vive. Un progetto che si compone di vari lavori dalle mille sfaccettature guidati da una ricerca accurata e attenta della società odierna da parte dell’artista, portandolo ad essere considerato uno dei più irriverenti e originali del suo tempo. Una visione del decadentismo evoluzionistico in cui non riusciamo più a uscir fuori, cercando risposte nell’unica cosa che non può deluderci ma può solo insegnarci, ovvero il passato.
In “The Sophisticated Neanderthal Interview” è come se un varco temporale immaginario si aprisse nel quale presente e passato s’incontrano, in maniera del tutto bizzarra e casuale, personificandosi in un uomo moderno e l’altro in un uomo primitivo, Neanderthal per l’appunto. S’instaura un dialogo in cui il moderno cerca di capire come in quella “pochezza primordiale” si potesse essere felici, appagati e soddisfatti, a differenza dell’aridità e della continua insoddisfazione della società odierna.
Nathaniel Mellors, Escape From Neolithic, vista della mostra, foto di Giorgio Benni, courtesy Monitor Gallery, Roma Lisbona e l’artista
L’uomo primitivo dotato di un’intelligenza sopraffina spiega all’uomo “Sapiens Sapiens 2.0” come le sovrastrutture mentali prive di contenuto, le utopie e le convinzioni semplicistiche con le quali abbiamo convissuto siano diventati i nostri paraocchi che, invece di guidarci verso un traguardo, ci hanno trascinati in un baratro fatto di arretratezza e disumanità risucchiandoci completamente col risultato di non riuscire più ad uscirne. In questo contatto, dai toni evocativi, l’uomo moderno scruta con attenzione la rudimentale abitazione del suo “vecchio” amico, ritrovando oggetti del tutto anacronistici ma fondamentali per giungere alla morale. Cannucce e gabbie di plastica, un mezzo busto di Shakespeare (figura cardine della drammaturgia occidentale) Mellors lo chiama in causa in un continuo ritorno al tema dell’evoluzionismo. Questi oggetti sono proposti all’interno della mostra come chiara “testimonianza” dell’incontro nonché della tangibilità della metafora sotto forma di fotogrammi.
Il secondo video, sempre ironico ma più introspettivo, è Neanderthal Container, in cui uno stunt-paracadutista si schianta continuamente sulla Valle di San Joaquin. Quest’immagine in perenne caduta libera è affiancata da alcuni frame in cui le varie personalità di Neanderthal prendono vita e si animano attraverso pensieri e parole incomprensibili e senza freni. Come nell’”Ulisse” di Joyce, anche qui, a far da protagonista è proprio il flusso di coscienza. Ritroveremo il protagonista del video all’interno della mostra, come presenza fisica, nella scultura Fallen Neanderthal with Boxed Visions.
Opere, istallazioni e video dalle simbologie incisive ed evocative che hanno dato l’opportunità all’artista di intervenire anche alla Biennale di Venezia assieme a Erkka Nissinen, ma soprattutto lo vedranno protagonista nella sua prossima personale nel prestigioso New Museum di New York il prossimo Febbraio 2018.
Valentina Muzi
mostra visitata il 20 dicembre 2017
Dal 17 novembre 2017 al 21 gennaio 2018
Nathaniel Mellors, Escape from Neolithic
Monitor
Palazzo Sforza Cesarini
via Sforza Cesarini 43a, Roma
Orari: da Martedì a Sabato dalle 13:00 alle 19:00
Info: www.monitoronline.org