I tarocchi rimandano immediatamente all’idea di futuro, all’idea che quel futuro lo si possa prevedere oltre che immaginare semplicemente, all’idea che esista un modo per allontanarsi dalla paura e, finalmente, conoscere la realtà. Eppure quella potenziale possibilità di conoscenza, più che una forma di libertà, assomiglia pericolosamente a un misto fra disagio e spavento. Chi non ha mai, davvero, paura?
Mauro Di Silvestre da il benvenuto al suo pubblico utilizzando proprio dei tarocchi, prima briciola di pane che da sapiente Pollicino l’artista utilizza per guidare l’osservatore nel percorso di mostra negli spazi della z2o di Sara Zanin. L’elemento magico è continuamente presente nelle pitture di Di Silvestre, a metà strada fra una dimensione giocosa e le atmosfere claustrofobiche dell’Alice di Lewis Carroll. Le tracce del passato dell’artista, del suo vissuto, tornano a confondersi con spirali, decorazioni simili a maioliche, pesci dal gusto giapponese: i divani scompaiono, evanescenti, dietro un muro fatto di colori; le gambe di una donna seduta su una poltrona rivelano, al posto del corpo, una cornice rotonda, che svela al suo interno un paesaggio; una creatura dalla testa a forma di orologio sembra rimandare al Bianconiglio che esclama «È tardi, tardi sai». Ogni singolo dettaglio contribuisce a creare un’atmosfera di angoscia, di paura negli occhi del visitatore, portato a sentire una vertigine dalla quale sembra non poter uscire. Eppure è proprio attraverso la pittura che l’artista supera gli ostacoli dei suoi pensieri, i suoi mostri.
Ed è proprio l’artista ad urlare ‘Io non ho paura’, un mantra divenuto celebre per il romanzo di Ammaniti prima e la pellicola cinematografica di Salvatores poi, che Mauro Di Silvestre sceglie per raccontare uno stato d’animo ancora prima che le opere in mostra. «[…] Io non ho paura di fare il mestiere del pittore e di non avere una sicurezza economica/ Non ho paura di essere un pittore in un paese che non sostiene i suoi artisti» anche quando il mondo dell’arte, soprattutto quello di chi in prima persona crea arte materialmente, sembra traballare dietro continue incertezze in maniera irreversibile; «[…] Non ho paura del tempo che scorre perché la mia pittura riesce a fermarlo / Non ho paura della morte perché la mia pittura mi renderà immortale» a testimoniare quel desiderio, proprio di ogni artista, di restare indelebile, di sopravvivere al tempo, di restare un nome scolpito nella storia grazie a un’opera che rimane viva nella sua fisicità materiale.
Chi non ha mai, davvero, paura? Forse Di Silvestre non ne ha, contrariamente a tutti quei presagi che – con o senza tarocchi – la società sembra lanciare ogni giorno. Con un po’ di coraggio.
Alessandra Caldarelli
mostra visitata il 20 febbraio 2015
Dal 18 febbraio al 21 marzo 2015
Io non ho paura
Mauro Di Silvestre
Z2O – Sara Zanin
Via della Vetrina, 21 – Roma
Orari: martedì – sabato 11.00 – 19.00 e su appuntamento
Info:http:// www.z2ogalleria.it