La “mostra diffusa” in programma ai Musei Capitolini celebra gli anniversari della nascita e della morte del fondatore dell’archeologia moderna: Johann Joachim Winckelmann (1717-1768). Nella cornice del primo museo pubblico d’Europa, il visitatore ha la possibilità di ripercorrere gli anni cruciali che portarono, nel 1733, alla costituzione del Museo Capitolino, luogo non solo di conservazione ma di valorizzazione del patrimonio artistico romano, e di leggere alcuni capolavori qui esposti attraverso le geniali intuizioni dello studioso tedesco.
Le sale di Palazzo Caffarelli sono il cuore dell’evento ed ospitano vedute e disegni a sanguigna di piazza del Campidoglio e dei palazzi capitolini nella seconda metà del Settecento, documenti originali che raccontano i primi passi mossi dal museo e ritratti di papi e personalità che lo hanno promosso come centro culturale di eccellenza in tutta Europa. L’accento è posto sull’acquisto di 416 sculture della collezione del cardinale Alessandro Albani nel 1733 da parte di papa Clemente XII, vero e proprio atto fondativo del museo, e sulla pubblicazione del primo catalogo illustrato delle sculture capitoline (1741-1755).
F. Della Valle, Clemente XII, 1730-1740, Museo di Roma, inv. Dep MC 70
Questa sezione approfondisce, poi, gli anni del soggiorno a Roma di Winckelmann, attraverso i luoghi in cui ha abitato, le biblioteche e i circoli letterari che ha frequentato, le personalità che lo hanno accompagnato nei suoi studi, il tutto coadiuvato dalle nuove tecnologie di realtà virtuale. La personalità di Winckelmann la fa da padrone nelle sale di Palazzo Nuovo, dove trenta sculture sono lette attraverso le sue parole e le sue interpretazioni, che avrebbero, successivamente, rivoluzionato l’approccio e lo studio delle testimonianze del mondo antico. Il percorso di visita si conclude nelle stanze terrene di sinistra di Palazzo Nuovo, riaperte al pubblico per la prima volta dopo anni: qui sono ricreati allestimenti espositivi ormai perduti grazie a sculture che riemergono dalle tenebre dei magazzini dei Musei Capitolini e della Centrale Montemartini e grazie alle guide del museo pubblicate alla metà del Settecento.
La nascita del Museo Capitolino, “per promuovere la magnificenza e splendor di Roma”, è indissolubilmente legata alla figura di Winckelmann: il capolavoro dello studioso tedesco “Storia dell’arte nell’antichità” nasce dallo studio del “tesoro di antichità”, cioè delle sculture esposte in Campidoglio, diventato rapidamente meta fondamentale per artisti, letterati e viaggiatori.
Martina Ferrari
mostra visitata il 18 febbraio
Dal 7 dicembre 2017 al 20 maggio 2018
Il Tesoro di Antichità. Winckelmann e il Museo Capitolino nella Roma del Settecento
Musei Capitolini
Piazza del Campidoglio, Roma
Orari: tutti i giorni 9.30-19.30
Info: 060608, www.museicapitolini.org