21 maggio 2003

fino al 22.VI.2003 Elaine Constantine – I ballerini dell’ora del tè Roma, Centrale Montemartini

 
Te danzanti, salotti, tappezzerie polverose e atmosfere malinconiche. Nei ritratti di una fotografa di moda, che abbandona il glamour tout court per un racconto intimo. Fatto di codici di comportamento e pose bloccate. Il tempo di un giro di valzer...

di

Prima di tutto l’allestimento. Le grandi fotografie di Elaine Constantine sono esposte in una delle sale della Centrale Montemartini tra i meccanismi di antiche caldaie. Il luogo è una delle sedi dei Musei Capitolini in cui, in occasione del Festival di Fotografia , l’antico – l’archeologia industriale – si incontrano scontrano con l’arte contemporanea.
Le fotografie della Costantine vanno cercate e sembrano come nascoste in un angolo del museo, ma l’esposizione ripaga della ricerca. Il nero delle caldaie accentua il buio di fondo delle immagini, da cui emergono come apparizioni, fantasmi o statue nell’istante del movimento bloccato, le coppie di danzatori coi loro abiti sgargianti e i loro gesti di maniera. Nella storia della fotografia degli ultimi cinquant’anni il tema della danza, della sala da ballo con le sue mode e i suoi codici comportamentali, ha spessoElaine Constantine - Ritz-2, 2002 costituito un forte polo d’attrazione come momento di espressione dei cambiamenti culturali e sociali; basti pensare ad artisti come Ed Van Der Elsken, Chris Steele-Perkins o Tony Ray Jones.
La Constantine si è fatta notare per le sue fotografie pubblicate su fashion magazine come The Face e Vogue. Attraverso luci e colori intensi ha dato vita ad un immaginario super – reale di giovani figure immortalate nel momento dell’abbandono ai piaceri e alle distrazioni.
Nel 2002 mette da parte le immagini dedicate alla cultura giovanile e ispirate alla scena dei club londinesi per dedicarsi totalmente al progetto Tea Dance, dove anziani danzatori sono immobilizzati nelle loro pose manierate nelle sale da ballo di Manchester o nei salotti delle loro abitazioni. I protagonisti non sono più modelle e modelli, bensì i genitori della stessa Costantine e i loro amici appassionati del ballo. Il risultato colpisceElaine Constantine - George Lanton 3-V2, 2002 per il contrasto fra luci e ombre e le immagini hanno un aspetto tra il malinconico e l’inquietante: la sensazione di familiarità di fronte a questi giovani anziani si lega paradossalmente a un effetto di straniamento dato dal movimento bloccato.
La Constantine fa parte di quella schiera di fotografi di moda che hanno rinnovato l’approccio alla fotografia glamour. Le immagini che trovano spazio in riviste fashion raccontano delle storie e diventano ritratto di una tendenza giovanile – ma in una dimensione forse un po’ falsata e ottimistica – senza essere semplice documento della realtà sociale. Da questo tipo di approccio nasce anche la serie Tea Dance: cambiano i protagonisti, gli ambienti, il tema, ma quello creato dalla Constantine rimane un mondo di figure bloccate, fantasmatiche, al di sopra del reale. Figure che raccontano una storia, un frammento del mondo dell’artista, accanto a quello della cultura giovanile dei clubs.

articoli correlati
Fotografia, ecco la seconda edizione del festival Internazionale di Roma
Pierre Giner – J’ai oublie le lieu

maria grazia manenti
mostra visitata il 10 maggio 2003


Elaine Constantine – I ballerini dell’ora del tè, a cura di Alessandra Mauro
Centrale M ontemartini, Via Ostiense 106, 0639967800 www.fotografia.festivalroma.org , ingresso intero 9.85 euro, ridotto 7.75 euro (valido per le altre mostre di fotografia allestite nello spazio), mar_dom 9.30 – 19, catalogo Festival Fotografia Federico Motta Editore


[exibart]

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui