La valorizzazione delle fonti
rinnovabili non inquinanti e in grado di produrre una minore quantità di
anidride carbonica nociva per l’ambiente non può partire solo dall’alto, dai
governi e dalle istituzioni. C’è la necessità di un movimento che sia trasversale
e popolare, che coinvolga umanamente ed eticamente il singolo cittadino. Ecco
il nobile “perché” di questa collettiva, nella quale la pluralità delle voci
artistiche in campo va a costituire il vero punto di forza di un progetto più
ampio.
Trasparenze offre spunti di riflessione, per
trovare nuove soluzioni a un problema come l’inquinamento che ormai coinvolge
tutti, ma anche, e soprattutto, per utilizzare l’arte come vero e universale
strumento di comunicazione. Numerose e affascinanti le opere presenti,
dislocate una dopo l’altro quasi a comporre un puzzle di idee, mai uguali fra
loro e tutte realizzate utilizzando stili e materiali differenti, per lo più
riciclati, e sfruttando le potenzialità delle nuove tecnologie.
La mostra appare al visitatore come
una sorta di percorso ibrido, che si colloca a metà strada tra il fine
didascalico e quello più prettamente artistico-estetico. Ogni lavoro è stato
pensato appositamente per animare l’enorme struttura del Macro, con opere – fra
gli altri – di Georges Adéagbo, Jota Castro, Alberto Garutti, Christiane Löhr, Liliana Moro, Yoko Ono, El Anatsui, Mario Ceroli, Tony Cragg, Olafur Eliasson.
Un’occasione unica, questa, per
ribadire ancora una volta quanto male sia capace di compiere l’uomo ai danni
della Terra e per sensibilizzare l’opinione pubblica con forza, come solo il
linguaggio artistico sa fare, al di là di ogni parola. Ma subito dopo il
messaggio, ciò che colpisce è la capacità di ogni singolo artista di mettere a
disposizione il proprio stile e le singole tecniche utilizzate per un fine più
grande, aperto concretamente alla collettività proprio perché capace di
incidere direttamente sulle coscienze.
Nel percorso espositivo si
avvertono i quattro elementi naturali interagire con l’arte: l’acqua, l’aria,
la terra e il fuoco mostrano la loro pregnanza “materica” ma anche la loro
labilità. E, come fosse anch’essa un altro elemento naturale, l’arte genera se
stessa, come in un moto perpetuo: ecco perché è la prima, e la più pura, tra le
energie rinnovabili, vera forza di cambiamento per il futuro.
mostra visitata il 9 luglio 2010
dal primo luglio al 22 agosto 2010
Trasparenze.
L’Arte per le Energie Rinnovabili
a cura di Laura Cherubini
Macro Future – Ex Mattatoio
Piazza Orazio
Giustiniani (Testaccio) – 00153 Roma
Orario: da
martedì a domenica ore 16-24 (la biglietteria chiude mezz’ora prima)
Ingresso:
intero € 4,50; ridotto € 3
Catalogo Carte
Segrete
Info: tel. +39 06671070400; macro@comune.roma.it; www.departfoundation.or
[exibart]
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Finalmente una mostra eccelente sulle energie rinnovabili.
Artisti selezionati egregiamente per il valore dei loro lavori e una recensione perfetta che meglio non poteva sancire l'importanza che Roma abbia prodotto e ospitato una tale mostra.
Complimenti
La tematica è importante (e il rischio di scivolare nel didascalico è sempre in agguato, vedi la scelta di Ontani). Esprimerla con una collettiva è stata sicuramente un'idea importante, ma con troppe forzature. Troppe opere in uno spazio, nonostante le dimensioni, abbastanza esiguo, alcuni lavori si fagocitano tra di loro, mentre per altri è difficile comprenderne l'allestimento, altri ancora sono completamente sacrificati (vedi Rirkrit Tiravanija). Una mostra che vuole cavalcare la tigre, senza una vera metabolizzazione del tema.
interessante