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fino al 24.IX.2010 | Lara Mezzapelle & Giacomo Deriu | Roma, Ingresso Pericoloso

di - 30 Agosto 2010
Seppure l’innocente titolo Pachinko evochi orientali visioni e
spensierati momenti ludici, a chi soffre di aerofobia è sconsigliata la visita
alla mostra di Lara Mezzapelle (Rimini, 1972; vive a Bologna) e Giacomo Deriu (Oristano, 1975; vive a Bologna e
Berlino). Perché dietro lo stesso titolo si nasconde l’insidia di un ulteriore
significato.

Diffusissimo in Giappone, il pachinko è un passatempo che
coinvolge qualsiasi strato sociale e ogni fascia d’età: dal businessman con la
ventiquattrore alla vecchina di ritorno dal mercato. Un passatempo che si gioca
in sale simili a quelle dei casinò, con macchine somiglianti alle slot machine
e con un meccanismo analogo al flipper: il giocatore inserisce le sfere di
acciaio precedentemente acquistate e le lancia con una valvola a farfalla; il
percorso della sfera determina la vincita di ulteriori sfere. Ma per i
giapponesi è un gioco alienante, una sorta di droga colla quale, oltre a
lapidare interi patrimoni, evadono la realtà in una totale sospensione
spaziale. Accezione affatto edulcorata dagli interventi dei due artisti.

Il pannello è trattato similmente agli assi cartesiani, in
cui l’ascisse è la sequenza temporale che traccia l’arco di una vita (dalla
nascita alla morte), mentre l’ordinata è il ceto sociale; la sfera, durante il
suo percorso, dà avvio a una serie di destini tradotti con una sequenza di
immagini prelevate da YouTube. “Se nasci povero”, spiega Lara Mezzapelle, “molto
probabilmente morirai altrettanto povero. E non è una visione pessimistica
della vita
, bensì
un lucido sguardo della realtà
”.

Infatti, il percorso di ogni vita è determinato dalle
scelte che ciascun individuo compie di fronte a un bivio e dalla casualità
degli eventi che si presentano di volta in volta: la combinazione di entrambi
genera un preciso destino. “Perché la vita”, continua Mezzapelle, “è fatta di ostacoli che si pongono davanti e
di scelte personali che ovviamente condizionano quelle successive
”.

Una totale precarietà e una decisa sospensione dello
spazio-tempo sono magistralmente espresse nell’installazione Dirittura
d’arrivo
. La
città d’adozione dei due artisti richiama subito alla mente l’aereo di linea
DC-9 della Itavia partito da Bologna alle 20.08 e mai atterrato a Palermo,
coinvolto nella tragica e tuttora tristemente misteriosa strage di Ustica del
27 giugno 1980 in cui persero la vita 81 persone (trentennale da poco celebrato
anche da un’installazione di un altro bolognese d’adozione, Flavio Favelli).

L’aereo, congelato nel momento del suo squarciarsi in due,
è la rappresentazione visiva e tattile di questa sospensione e dell’assoluta
precarietà in cui l’uomo costantemente vive. Attraverso il sistema di
prototipazione, che permette una definizione fino a undici millimetri, i due artisti
hanno bloccato in un unico momento l’istante che divide la morte dalla vita.
Quando precipitano tutte le illusioni.

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e Ustica

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trincia

mostra
visitata il 21 maggio 2010


dal 21 maggio al 24 settembre 2010

Lara
Mezzapelle & Giacomo Deriu – Pachinko

Ingresso
Pericoloso

Via Capo
d’Africa 46 (zona Colosseo) – 00184 Roma

Orario: da
martedì a venerdì ore 15.30-19.30 o su appuntamento

Ingresso
libero

Info: tel./fax
+39 0645496564;
posta@ingressopericoloso.com; www.ingressopericoloso.com

[exibart]

Visualizza commenti

  • per amor di precisione, il livello di definizione della prototipazione è di un decimo di millimetro.
    daniela trincia

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