Volume! continua a rinnovarsi con l’ennesimo intervento d’artista, tuttavia moderato rispetto alle precedenti trasformazioni, e vissuto in relazione al rapporto tra spazio e pittura. Nelle intenzioni di Marco Gastini la pittura è un elemento generato dall’ambiente. Ultimo atto di un processo – se così è lecito definirlo – esplosivo. La creazione di Gastini è astratta, densa, materica. L’effetto è scultoreo. I colori molto forti contrastano vivamente con quelli della galleria. Gastini dipinge costruendo, ed in questo senso la sua pittura può rapportarsi con lo spazio che la ospita, ma più che esserne una filiazione diretta sembra a volte limitarsi a sottolinearlo, ad esempio con il fregio collocato a ridosso del soffitto: intervento insolito che ha il pregio di una situazione atipica. Spazio e pittura non sembrano armonizzati a tal punto da suggerire un rapporto di derivazione e l’idea di convivenza perde leggermente di forza.
Ma l’intervento di Gastini non è comunque destinato ad essere semplicemente appeso ad un muro, proprio perché a tratti riesce a comunicare il senso di esplosione e l’artista finisce anche per intervenire su parte del soffitto della galleria, schiarendolo rispetto al colore originale. La mostra tende ad abbattere l’idea di limite solitamente associata ai confini architettonici per suggerire il senso di una dimensione che vive oltre quella in cui noi ci muoviamo.
In questa prospettiva cerca di stimolare una capacità di vedere oltre le cose, con fantasia. Attitudine più volte ribadita da voci e con metodi diversi, ma sempre ben accetta. …il muro che contiene la pittura che è nel muro, che contiene un lavoro, un viaggio in una dimensione di spazio che è dentro il muro…. Con queste parole ci accoglie e ci lascia l’artista.
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