Seguendo il filo di Emanuela Fiorelli dove tutto, come in un vecchio dagherrotipo, si dipana in bianco e nero, emerge, a un tratto, un fil rouge. Dopo una serie di sculture a parete, rigorose e severe sbuca un filo rosso. La sottile scultura si chiama Espansione rossa per Anna, un gentile omaggio alla gallerista che la ospita, Anna Marra. Ma non c’è solo questo filo a sconvolgere il linguaggio consueto di Emanuela, perché dietro le maglie dell’opera s’intravede anche una fotografia, quella della stessa Galleria.
È questo e non solo il lavoro, elegante e raffinato, della Fiorelli, che attratta da fenomeni fisici, intitola la sua esposizione L’orizzonte degli eventi, mettendosi in connessione con la fisica e le sue forze gravitazionali dei buchi neri. Si, perché è questa l’operazione che compie la scultrice, scovare se c’è o no un punto di ritorno; tira i fili, perciò, allargando il campo visuale e fisico da una sala all’altra.
L’opera ha dimensioni ambientali, non rappresentabili in centimetri, ma occupa lo spazio, senza chiedere il permesso.
Ci fa pensare a certa arte degli anni 70 e il suo modo di aderire e costruire lo spazio attraverso una produzione che assomigliava a strutture architettoniche. Il metodo è quello dell’architetto, ma questa volta l’opera non è smontabile, modellabile, la ragnatela è immobile, resta tesa.
L’installazione site-specific che dà il nome alla mostra s’inserisce nel filone dell’arte contemporanea che dall’inizio del XX secolo interessa la dimensione ambientale. Lì, lo spazio fisico è qualificato dagli artisti attraverso interventi di varia natura: dipinti o sculture, uso di luci o colori. La partecipazione del pubblico è a volte richiesta. Qui, attraverso gli occhi e le sensazioni, l’intercapedine che si forma tra la trama e l’ordito della scultura, non lascia presagire un passaggio, ma è solo permesso uno sguardo fugace.
“Il contrasto bianco- nero, la distorsione della prospettiva costruiscono una inconsueta interpretazione dello spazio” come ci racconta il curatore, Lorenzo Respi.
E non si tratta di una scultura architettonica che prende spessore, massa, si assottiglia piuttosto, cancella le architetture e ingentilisce le pareti che così vacillano.
Sembrano a volte, cattedrali cadute, queste trame di tarlatana in prospettiva.
I punti, non sempre s’intrecciano nel telaio, alcuni saltano fuori. Yves Klein, s’immergeva nello spazio stesso per dipingere lo spazio. Ed Emanuela? Cosa tesse il suo ricamo? Come vede il suo orizzonte?
Anna de Fazio Siciliano
Mostra visitata il 2 aprile
Dal 2 Aprile al 24 maggio 2014
Emanuela Fiorelli
L’orizzonte degli eventi
Galleria Anna Marra Contemporanea
Via sant’angelo in pescheria, 32 – 00186 Roma
Orari: da martedì a sabato, dalle ore 15.30 alle 19.30
Critica, storica dell’arte e redattrice per prestigiose riviste di settore (Exibart,Art e Dossier, Finestre sull’arte) ha all’attivo numerosi articoli e interviste a galleristi (Fabio Sargentini), direttori di Musei (Anna Coliva) curatori (Alberto Fiz), vertici di società di mostre (Iole Siena, Arthemisia Group e Renato Saporito, Cose Belle d’Italia). Da tempo collabora con la Direzione della Galleria Borghese con la quale dopo aver prodotto una ricerca inedita sul gusto egizio ha svolto un lungo periodo di formazione. Nel 2015 fonda Artpressagency la sua agenzia di ufficio stampa, comunicazione, critica d’arte e di editing che sta espandendo e che ha visto collaborazioni notevoli con colleghi e musei, istituzioni su tutto il territorio nazionale (MaXXi di Roma, Biennale di Venezia, Zanfini Press, Rivista Segno, ecc.). Lavora come editor per Paola Valori e in qualità di addetta stampa scrive per le mostre di Studio Esseci, Arthemisia, Zetema, Mondomostre, ecc. Tra le pubblicazioni più importanti: “Margini di un altrove”, catalogo della mostra svoltasi nel 2016 a Siracusa in occasione delle rappresentazioni classiche, “History is mine _ Breve resoconto femminile ”: unico capitolo dedicato al genere femminile pubblicato nel libro “Rome. Nome plurale di città” di Fabio Benincasa e Giorgio de Finis, “La verità, vi prego, sulle donne romane”, indagine archeologica e figurativa sull’assenza nei luoghi delle donne nella Roma antica, per FEMM(E)-MAAM ARTISTE. Al momento, oltre all’aggiornamento di Report Kalabria, indagine sulle contaminazioni artistiche contemporanee nei luoghi archeologici in Calabria, si sta occupando di promuovere un progetto originale degli artisti Francesco Bartoli e Massimiliano Moro, anche dei linguaggi multimediali applicati a eventi espositivi. Gli articoli di Anna su Exibart.com