Sono diciassette le opere che la giovane artista lituana
Natalie Shau (Vilnius, 1985) presenta per la prima volta in Italia, nello spazio romano di Alexandra Mazzanti dedicato al pop surrealism e al low brow.
Il titolo della mostra,
Venenum et Medicamentum, è ispirato alla celebre teoria di Isac Newton: “
A ogni azione corrisponde sempre una reazione uguale e contraria”. Ed è proprio la natura e il suo doppio, il positivo e il negativo, il veleno che diventa medicina, il piacere e il dolore, il tema che Shau sviluppa nei suoi lavori. Opere non prive di riferimenti autobiografici, con cui l’artista segna i vari momenti della crescita dell’essere femminile in relazione con la realtà che lo circonda: si va dalla sperimentazione alla curiosità, dall’ingenuità al masochismo e all’autolesionismo, dalle atmosfere prettamente dark a quelle pink, proprie della “baby art”, legate all’infanzia.
Molti di questi lavori sono stati realizzati appositamente per la mostra,
la seconda personale di Shau dopo quella del novembre scorso a Parigi, alla Galerie Cabinet des Curieux.
Benché molto giovane, l’artista ha raggiunto una maturità tecnica che le permette di fondere la fotografia con il design 3d, la pittura digitale con la conoscenza profonda di Photoshop, per creare figure quanto mai realistiche, anche se inserite in contesti irreali. Figure macabre e grottesche o ironiche e fiabesche, ma sempre di forte impatto. Dalle sue opere emerge l’influenza dell’immaginario religioso e lo studio della tradizione pittorica antica e moderna, nonché di maestri del low brow come
Ray Caesar,
Trevor Brown e
Mark Ryden.
Natalie Shau è impegnata artisticamente anche nel campo musicale, letterario e della moda: ha collaborato con importanti etichette musicali come la Island Def Jame e la Sony Bmg, e lo scorso anno una sua opera ha vinto l’International Fashion Competition, promosso dalla rivista lituana “Ieva”. Per la mostra romana sarà realizzato un catalogo con cd audio, una colonna sonora originale ispirata alle opere di Shau, composta appositamente da Giorgio Baldi.
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Galleria oscena , mostra brutta....